Champions League, 2a giornata: Ajax – Milan

-Contrapposizione di 4.3.3. : l’importanza di avere l’uomo in più in mezzo al campo-

Giocando contro l’Ajax non possiamo certo sorvolare sulla pericolosità e la bravura del loro attaccante esterno Luis Suarez -sinistramente omonimo del Ratòn nerazzurro anni ‘60-; dei buoni tempi offensivi dell’esterno destro Van Der Wiel;delle doti tecniche e di personalità del portiere Stekelenburg.

Dal punto di vista tattico però basta avere una matita ed un foglio e cinque minuti di voglia per notare una cosa…: la contrapposizione tattica ci offre un 4.3.3. vs 4.3.3. sarà quindi naturale porsi un quesito: come sparigliare la gara?, quale la zona di campo dove poter far pesare la nostra rosa di certo superiore a quella dei Lancieri dell’Aiace?

Emanuelson: uomo in più a metà campo nel 4.3.3. dell'Ajax

In mezzo al campo… e salta all’occhio subito, soprattutto a quello dei più curiosi che si sono imbattuti nell’osservare qualche gara dei biancorossi di Amsterdam: “l’uomo in più” per davvero si chiama Emanuelson. Indicato da molta critica -non dagli “addetti ai lavori”- come erede di Seedorf, questo moro che gioca nel ruolo omologo di Ronaldinho è quello che davvero potrà metterci in difficoltà davanti sì ma anche in mezzo al campo.

Non vorrei aprire -già- adesso una discussione sul solito tormentone Ronaldinho SI’/Ronaldinho NO: non avrebbe senso, e finché sarà in rosa col Milan preferisco trattarlo -pur “male” magari- come una risorsa, non come altro. Allora, cerchiamo di far chiarezza in queste prime partite, togliendo dal focus suggestioni e/o pregiudizi: se l’assist non gli è mancato, la “presenza in gara” eccome; se la mobilità rispetto al medesimo periodo di riferimento della stagione scorsa è maggiore, la brillantezza è al contrario lontana… pur con l’attenuante della “mancanza” di Pato -”primo uomo naturale” sulla sua presa visiva calciando destro su taglio convergente del 7-.

Abbiamo capito tutti -quasi…- che è ingenuo pensare di rivedere -se non lembi- il Ronaldinho che fu a Barcellona; quello del Milan è un altro giocatore, quindi aldilà di malumori, antipatie -che non ho personalmente tanto mi appare “estraneo” al cuore e all’idea del Milan da sempre-, che, come tale, in una discussione lo considero “sacrificabile”, a maggior ragione se dal punto di vista tattico vogliamo affrontare la sua questione.

Schierando i tre davanti “classici”, ma soprattutto lui sul binario Van Der Wiel/De Zeeuw/Suarez, i problemi per Antonini ed il nostro interno sinistro sarebbero notevoli con Emanuelson che allarga il campo e impegna uomini sul lato opposto senza palla, semplicemente attaccando lo spazio.

Schierare seppur in emergenza Boateng falso esterno alto rappresenterebbe appunto… un’emergenza, e mettere giocatori fuori-ruolo potrà funzionare alla X-Box ma nel calcio vero non paga, soprattutto in partite del genere…

Allora per provocare e per discutere assieme, vorrei portare all’attenzione degli amici e dei lettori del Night questa variante che prevede un Ronaldinho che “sta fermo un giro”  e… un ritorno al rombo di centrocampo.

Variazione a Rombo per il Milan? Seedorf trequartista garantirebbe un uomo in più in mezzo al campo.

Seedorf fungerebbe da trequartista, con Pirlo vertice basso e i due interni, che indico in Gattuso e Flaminì, ma mettete pure il Boa… infatti non sono importanti “i nomi” nel discorso che stiamo affrontando, quanto la funzionalità che avremo in mezzo semplicemente chiedendo a Seedorf di arretrare sulla linea di centrocampo in fase difensiva. E attenzione, non avremo quindi un centrocampista offensivo come Boateng, se schierato come a Roma, chiudere il raddoppio sul loro uomo più duttile, ma un interno di contenimento che dovrà fare semplicemente “il suo mestiere” inserito dentro un sistema di 4.3.1.2.

Non vedremo questo domani sera all’Arena, ma intanto ci siamo portati avanti col lavoro và!