25 MAGGIO – Sabato 25 maggio gli spalti gremiti del mitico stadio londinese di Wembley – uno dei templi del calcio mondiale – saranno degna cornice della finale della Champions League 2013 che quest’anno vede di fronte Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Per la quarta volta nella sua pluridecennale storia – in passato è già successo con squadre spagnole, italiane e inglesi – l’atto finale del massimo torneo continentale vede in campo due squadre della stessa nazione. Un risultato sicuramente di tutto rilievo per un calcio tedesco – il Bayern è alla terza finale negli ultimi quattro anni – che oramai da qualche anno si è meritatamente ripreso le luci della ribalta. Il segreto di questo successo può essere sintetizzato in pochi semplici concetti ovvero valorizzazione dei settori giovanili, stadi di proprietà, merchandising, investimenti oculati e redditizi. In sostanza un nuovo modello di business in grado di coniugare equilibrio finanziario con risultati eccellenti sul campo. Ma veniamo al calcio giocato e alla partita che vede contrapporsi la forza di una squadra esperta come il Bayern contro la spregiudicatezza e la qualità della giovane compagine – gli uomini di Klopp hanno la media età più bassa di tutto il torneo – del Borussia .
I bavaresi, dopo aver stravinto la Bundesliga – il primo di giugno sfideranno poi lo Stoccarda nella finale della Coppa di Germania – scenderanno in campo decisi a riportare finalmente a Monaco la coppa “dalle grandi orecchie”, dopo le ultime recenti sconfitte in finale patite rispettivamente contro Inter (2010) e Chelsea (2012). La squadra di Heynckes si presenta all’appuntamento continentale nell’indubbia veste di favorita vista la presenza tra le sue fila di giocatori di livello mondiale. Il loro punto di forza è sicuramente rappresentato dal trio delle meraviglie Ribery, Robben e Muller, un tris d’assi in grado in qualsiasi momento di saltare l’uomo e creare la superiorità numerica.
Dal canto suo il Borussia Dortmund, con un organico composto da giocatori sicuramente “meno famosi” rappresenta una compagine di tutto rispetto in grado di mettere in difficoltà i campioni di Germania e di sovvertire quindi qualsiasi pronostico della vigilia. Nelle fila degli uomini di Klopp mancherà – e non è certo un’assenza di poco conto – il giovane fantasista Mario Goetze. L’infortunio patito in semifinale contro il Real Madrid impedirà al giovane e talentuoso attaccante di scendere in campo nella partita più importante, ma nel contempo lo “salverà” dall’imbarazzo di affrontare quelli che tra qualche mese diventeranno i suoi nuovi compagni. Rispetto ai bavaresi,quindi, l’organico del Borussia si presenta sicuramente meno esperto, tuttavia la fame di vittoria e la qualità del suo gioco, fatto di scambi di prima e di rapide e veloci verticalizzazioni, possono fare la differenza.
Se andiamo a “scomodare” gli annali troviamo un solo e “curioso” precedente tra le due squadre. Nei quarti di finale della Champions League 1998 il Bayern guidato da Giovanni Trapattoni fu eliminato dal Borussia Dortmund, che aveva al timone l’altro tecnico italiano Nevio Scala. Allora, dopo l’andata a Monaco terminata 0 a 0, nella partita di ritorno giocata al Westfalenstadion di Dortmund un gol dello svizzero Chapuisat decise la sfida a favore dei padroni di casa. Ma questa è tutta un’altra storia…. Pronostico quindi difficile e imprevedibile. Buona finale e buon divertimento!
Enrico Brigi
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