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Chanel non fa scarpette di cristallo di Barbara Fiorio

Creato il 12 aprile 2011 da Nasreen @SognandoLeggend

Barbara Fiorio:

Nata a Genova nel 1968, ha già pubblicato C’era una svolta. Ha due gatti, fa un ottimo salame dolce, è ghiotta di cioccolato, lancia fulmini e secondo alcuni legge nel pensiero, anche se ciò l’annoia spesso. Ha imparato che non tutti i rospi sono principi travestiti, ma mantiene ferma la convinzione che comportarsi da principessa sia imprescindibile per una vita da favola.

Sito dell’autrice: http://www.barbarafiorio.com/

 

Chanel non fa scarpette di cristallo di Barbara Fiorio
Titolo: Chanel non fa scarpette di cristallo (isbn: 9788876155246)
Autore: Barbara Fiorio
Serie: #
Edito da: Castelvecchi Editore
Prezzo: 14,90 €
Genere: Rosa, Favola
Pagine: 220 p.
Voto:
Chanel non fa scarpette di cristallo di Barbara Fiorio

Chanel non fa scarpette di cristallo di Barbara Fiorio
Chanel non fa scarpette di cristallo di Barbara Fiorio
Chanel non fa scarpette di cristallo di Barbara Fiorio

Trama: Cosa succederebbe se, anziché limitarsi a trasformare in storie la propria fantasia, gli autori delle fiabe più famose avessero stretto un patto con il diavolo condannando le proprie creature a uscire dalle pagine dei libri per affrontare i vizi e le virtù della quotidianità?
Donne favolose si troverebbero a vivere in un mondo che non è decisamente un regno fatato né un posto per principesse, dove la realtà è fatta di lavori noiosi, problemi da risolvere e uomini davvero molto diversi dai principi azzurri.
Una vita complicata, senza considerare che i termini del famoso patto stipulato alle loro spalle prevede una clausola fondamentale: la ragazza che nel corso della sua esistenza normale dovesse incontrare il vero amore perderebbe, insieme all’immortalità, anche il ricordo del tempo che fu, lasciando scivolare nell’oblio le antiche fiabe raccontate a tutte le bambine del mondo.
Così, mentre alle porte del cuore di Beatrice, Maddalena e Penelope già bussano i rispettivi cavalieri, il divertente e appassionante romanzo di Barbara Fiorio propone alle sue protagoniste l’eterno conflitto tra amore romantico e vita reale: chi vincerà?


“Mentre passava in rassegna ogni giorno di quei tre anni insieme, ogni promessa infranta, ogni litigio per stupidi pretesti, ogni vacanza mancata, ogni telefonata strategica, ogni bugia, tagliò i polsini alle camicie e le cerniere di tutti i pantaloni, spezzò i cd, rovesciò le spezie accuratamente ordinate, rigò il pregiatissimo parquet, strappò l’imbottitura dal divano e la usò per otturare gli scarichi, stracciò la collezione di foto d’epoca, ruppe le lampade di design, gettò surgelati dietro librerie e armadi, versò il dopobarba e il profumo sul materasso, aprì tutti i rubinetti, annegò il portatile nella vasca, avviò la lavatrice piena di preziose macchine fotografiche e si fermò solo davanti ai libri.
I libri no, i libri non si potevano distruggere.”


Recensione

“Chanel non fa scarpette di cristallo”: un titolo che mi attirava come le parole di un incantesimo di cui io ero stata vittima, una cover sognante, come se qualcuno fosse entrato nel mio cervello, si fosse fatto un giretto e, una volta tornato alla realtà, avesse deciso di dipingere ciò che aveva visto (!!!). Una trama che mi incuriosiva (quel poco di trama che avevo deciso di leggere – chi mi conosce sa che io odio leggere trame, quarte di copertina e recensioni su libri non ancora letti) e poi quella frase in copertina, che mi ha lanciata verso il libro con uno spintone… “Alcune di queste cose potrebbero non essere mai successe, ma non importa. Perché sono tutte vere!
Wow! In quelle poche parole è riassunta la mia “fede” nei romanzi: tutta invenzione, ma vissuta come se fosse vera.
Ho pensato di trovarmi davanti a quello che poteva diventare “il mio libro”, uno di quelli da rileggere, da tenere sul comodino accanto al letto per compagnia, uno da carezzare con lo sguardo, da consigliare, da tenere gelosamente per sé, da prestare (sì, ok, sono contraddittoria ma penso entrambe le cose!), da adorare… Oppure rischiavo di trovarmi davanti ad una delle più grosse fregature che ogni tanto mi capita di prendere, uno di quei romanzi dove la bellezza e la perfezione sono già tutte lì, in quello stupendo contenitore. Il mio ottimismo e la mia innata fiducia mi hanno fatta avvicinare alle pagine propendendo per la prima ipotesi e sono stata accontentata, soddisfatta e anche di più.

Barbara Fiorio è al suo primo tentativo di romanzo, (“C’era una svolta” non è propriamente un romanzo) ma leggendo sembra di trovarsi di fronte ad una scrittrice che non è certo alle prime armi. Ha preso la vita di tre simpatiche ragazze – Maddalena, Penelope e Beatrice – e ce le ha fatte conoscere nella loro individualità e nella loro interdipendenza. Tre ragazze forti, ognuna con un carattere davvero particolare, ognuna col suo mondo ben definito, ma ognuna sempre bisognosa delle altre due, come se fossero una sola persona. La Fiorio ha saputo creare un intreccio che desta curiosità, che diverte, che stimola l’immaginazione e che rimanda a ricordi perduti.

Mentre leggiamo, quando siamo sicure di avere tutto sotto controllo, di aver capito tutto, di aver a che fare con una storia vera… ecco che qualche particolare ci spiazza e ci fa in un attimo perdere l’equilibrio (mentale…). E’ reale ciò che sto leggendo? E’ inventato? E’ una favola o è vita vissuta? … Fino a domandarci se in fondo le favole siano poi così irreali…
Non ci hanno forse insegnato, a noi esseri viventi  – e non frutto della fantasia di qualche scrittore in vena – a inseguire i nostri sogni, a lottare per conquistarli, ad affrontare le sofferenze, a fidarci di chi ci ama?
E non è forse questa una favola? Draghi e streghe da sconfiggere, amore da trovare e da tenersi stretto, lieto fine da desiderare…
Non voglio anticipare nulla sulla trama, perchè è una di quelle da assaporare lentamente e da cui lasciarsi stupire ad ogni (geniale) trovata dell’autrice.

Vi dico solo di fare attenzione fin dall’inizio ai particolari, alle descrizioni delle ragazze e dei personaggi che le circondano, perché quando poi la verità verrà fuori, allora il lettore capirà che tutto aveva il suo significato, che la Fiorio non ha lasciato nulla al caso, e capirà come qusta scrittrice abbia saputo creare una storia così realisticamente favolosa.

 


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