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Chang’e studia la regolite lunare

Creato il 02 gennaio 2014 da Media Inaf

La missione cinese sulla Luna porta a casa i primi dati dalle ricerche sul nostro satellite naturale, ottenuti lo scorso 25 dicembre dallo strumento Active Particle-induced X-ray Spectrometer (APXS) a bordo del rover. Analizzati i metalli presenti sulla superficie della Luna.

di Eleonora Ferroni Active Particle-induced X-ray Spectrometer montato su Chang’e-3. Crediti: Xinhua

Active Particle-induced X-ray Spectrometer montato su Chang’e-3. Crediti: Xinhua

Lo strumento Active Particle-induced X-ray Spectrometer (APXS) montato sul rover cinese Chang’e-3 ha portato a casa i primi risultati sullo studio ai raggi X della regolite lunare, iniziati il 25 dicembre scorso attorno al sito di allunaggio.

Le prime analisi indicano che otto dei principali elementi che formano le rocce sulla luna (magnesio, alluminio, silicio, potassio, calcio, titanio, cromo e ferro) e almeno tre elementi minori (stronzio, ittrio e zirconio) possono essere identificati nello spettro.

APXS è stato accesso per la prima volta il 23 dicembre, e subito ha eseguito una calibrazione “di bordo” con un campione standard di roccia basaltica montata sul rover, completata in cinque minuti. Operazione che ha dimostrato la stabilità delle prestazioni dello spettrometro anche sulla Luna. Due giorni dopo, proprio a Natale, APXS è stato posizionato a due-tre centimetri sopra la regolite lunare dal braccio robotico di Yutu. L’Active Particle-induced X-ray Spectrometer non è solo uno spettrografo a raggi X, ma è anche un sensore di distanza. Lo strumento è stato sviluppato e costruito dall’Institute of High Energy Physics (IHEP) in collaborazione con il Purple Mountain Observatory (PMO).

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Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni



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