Tanti i cambiamenti sono arrivati col 2013, alcuni "naturali" e prevedibili, che coinvolgono soprattutto i figli, altri invece, necessari per sopravvivere, ma tutti sempre in qualche modo eccitanti, proprio perche' ogni cambiamento porta con se' l'incognito e le infinite possibilita' di successo... e stimolano l'ottimismo. Almeno il mio.
CHANGE # 1: VIOLET
Dopo un po' di tergiversare per motivi finanziari, ho preso la decisione di interrompere la mia iscrizione alla palestra (dove oltre a pagare per me, pagavo 20$ al mese per lasciare la Fagiolina nella Kid's Room, che lei chiamava "kids and toys" e adorava) per poterla mandare alla preschool: Violet e' come se fosse figlia unica, e di occasioni di contatto con bambini della sua eta' ce ne sono poche, sopratutto rispetto ai fratelli che oltre ad avere l'uno l'altro, avevano gli amici di uno o dell'altra che frequentavano la casa. Era evidente da tempo che fosse pronta non solo all'esperienza pre-scolastica, alla "struttura" della preschool, ma anche all'integrazione con un grande gruppo di bambini. Ovviamente io ero pronta da MESI alla solitudine in cui mi crogiolo quando lei non c'e'. Certo, avrei potuto aggregarmi a qualche gruppo di altre mamme che organizzano playdates e incontri figli/madri, ma come donna ultra quarantenne mi sono resa conto della penuria, soprattutto qui, di mamme della mia eta' con figli dell'eta' di Violet ed io, (lo so che sembrerò una vecchiaccia snob), quando mi trovo con mamme molto piu' giovani, magari "al primo figlio", solitamente devo fare uno sforzo incredibile per non abbioccarmi dopo 3 minuti di conversazione (ovviamente questo e' vero solo se l'unico denominatore comune e' la maternità, non se ci sono altri elementi di attrazione) : a questo punto della mia vita, ho bisogno di trovarmi con persone con cui si possa parlare non solo di pannolini, di quante lettere dell'alfabeto tuo figlio sa già riconoscere, o di quante ore dorme di notte. Son 18 anni che ne sento parlare e ne parlo, a questo punto sono pronta a "condire" la mia vita di argomenti che non siano sempre e solo bambino-centrici. Quindi sommati tutti i pro e i contro, ho scelto di "sacrificare" la mia palestra per dare a Violet quello che le mancava, e da gennaio mi godo uno spiraglio di liberta', da quando Violet ha iniziato ad andare alla preschool. Non traduco la parola preschool con asilo, perche' di fatto non lo e': anzitutto sono solo 2 giorni alla settimana, 3 ore ciascuno (il costo, essendo una preschool a modello cooperativo, e' di $102 al mese), il cui programma, oltre a momenti di gioco, prevede l'esposizione dei bambini ai concetti che poi verranno ampliati nel Pre-K, il programma successivo per bambini di 4 anni che andranno al Kindergarten l'anno seguente; Violet sta imparando a riconoscere le lettere dell'alfabeto, i numeri, impara i concetti spaziali, impara a "scrivere"... e' un graduale svezzamento che dura circa 2 anni (a 3 anni, "preschool", a 4 anni "pre-K") che la porterà nell'estate del 2014 al Kindergarten (mancano circa 16 mesi, non che stia contando...)
Sono poche ore a dire il vero, ma abbastanza per darmi quella sensazione di essere libera che non provo da 4 anni, ed a cui mi ero abituata per il lustro (dal 2004 al 2008) durante il quale Vivian aveva iniziato ad andare prima alla preschool, pre-K e poi a scuola...
Poi sono rimasta incinta un'altra volta. Il resto e' documentato qui sul blog....
Quando l'8 gennaio l'ho lasciata nella sua classe, sono uscita ballando, giuro. So che ci sono mamme e papa' che piangono quando il figlio va a scuola per la prima volta. Non io! Avrei aperto un bottiglia di champagne, se non fossero state le 8:30 del mattino!
Lo so che sembra che sia una contraddizione, per una mamma come me, che ha scelto di "stare a casa" con i figli, l'annunciare la felicita' che provo quando sono sola, senza figli. Ma c'e' una differenza tra il dover essere lontani dai figli per lavoro, tutti i giorni, e lasciarli con magari i nonni, se uno li ha vicino, oppure un estraneo per 8/9 ore, 5 giorni alla settimana... e quando sono piu' grandi, sapere che tornano a casa da scuola e non c'e' nessuno per ore...
Nel mio caso, per me, e' una questione di equilibrio, e il bilanciare la mia costante presenza con la possibilita' di stare con altri bambini, per Violet, e contemporaneamente ritrovarmi come donna, indipendentemente dall'essere madre, per qualche ora, e' perfetto. Bingo!
E se io sono felice quando la lascio in classe, lei e' felicissima: finalmente la scuola, i bambini, i giocattoli, il lunch box, le maestre... tutte realta' di cui aveva sentito parlare da quando e' nata (scuola, insegnanti, riunioni, amici che vanno e vengono) ed ora appartengono anche a lei. Insomma, una situazione che possiamo definire con giustizia "win-win".
8 gennaio: primo giorno di preschool!!
Oltre a riconoscere i miglioramenti "accademici", ad esempio il fatto che ha iniziato a scrivere il suo nome (per il momento lo scrive così : V O L I... roba da sganasciarsi dal ridere per gli adolescenti di casa, ma anche da esserne fieri, quando hai 3 anni...), conta da sola fino a trenta e forse piu'... mi rompo io prima...., ha capito il concetto di colorare "dentro" le linee di un disegno, ha anche imparato ad ascoltare meglio (dopo che, per 2 volte, invece di essere "nel verde", come per un semaforo era stata messa nel "giallo" perche' non aveva ascoltato Miss Lori e non si era seduta sul tappeto di lettura...), sara' forse che visto che ci si avvicina ai 4 anni, i "terrible two's" diventano sempre piu' un ricordo, ma comincio a capire che tipo di persona stia diventando, e il tipo di relazione che avremo noi due. Perche' la verità e' che con ogni figlio si ha una relazione leggermente diversa che con l'altro, non perche' sia diverso l'amore, ma perche' ogni figlio e' diverso. Sempre pero' con l'idea della giustizia come guida, perché se c'e' una cosa che mi fa imbestialire e' l'ingiustizia in generale, e a causa della mia esperienza come figlia , soprattutto l'ingiustizia nello svolgimento del "lavoro" di genitore.
La Fagiolina e' una persona che prova tutto, dal cibo alle attivita', ed e' spesso positivamente testona. Ad esempio lunedì io e lei siamo andate alla Ramsey Canyon Preserve, la riserva naturale vicino a casa di cui avevo parlato anni fa qui, e come goal avevo quello di arrivare alla fine del sentiero facile e largo, dove comincia la salita che porta all' "overlook", salita contrassegnata da una serie di panche di legno, dieci per essere precisi, per consentire a chi la percorre di fermarsi e riposare periodicamente. L'ultima volta che avevamo "provato" ad andarci, e' stato il giorno del Ringraziamento con tutta la sacra famiglia, e non siamo riusciti ad andare oltre alla quarta panca. Lunedi' invece, una panca dopo l'altra, al grido "Girls Power!", mi ha dimostrato che siamo noi genitori a limitare i nostri figli, e che dandogli la possibilita', ci sapranno stupire, in positivo. Siamo arrivate all'overlook, ci siamo fermate a fare qualche foto, abbiamo osservato delle formiche e quelle che sembravano aquile, ma potevano benissimo essere dei falchi... e siamo scese, tenendoci per mano perche' il sentiero diventa scivoloso in discesa.
Siamo arrivate in cima!
Di fronte al segno del sentiero
Osservando la valle
"This tree looks like Halloween"
Da sole al sole!!
CHANGE # 2: CHRIS
Passando al fronte opposto della prole, la situazione sta prendendo forma anche per Chris e il suo futuro: dopo aver avuto un punteggio penoso nel suo SAT l'anno scorso (per sua ammissione non si era preparato ... duh?!?) e siccome le borse di studio sostanziose sono riservate a chi ha solitamente un GPA del 3.5 o superiore e un ottimo punteggio SAT, considerato che ancora non ha deciso cosa vuol fare (non e' solo, anche io devo ancora decidermi su cosa faro' da grande...), e visto che non abbiamo le finanze per pagare 4 anni di "tuition, room and board" (corsi, vitto e alloggio, nonche' libri e trasporto), ha finalmente deciso che si iscrivera' al Cochise College, il "community college" locale, i cui costi sono una frazione delle universita' statali e che, pur essendo residente dell'Arizona, costano un occhio (QUI le tabelle per i costi per University of Arizona, QUI quelle per Northern Arizona University per dare un esempio). Quindi rimarrà per due anni localmente, per poi trasferire i crediti, secondo un programma chiamato AZTRansfer all'universita' statale di sua scelta. I vantaggi sono numerosi: oltre a quello finanziario che e' notevole (oltre alla tuition piu' bassa, non dovremmo pagare vitto e alloggio), quello psicologico non e' da sottovalutare: rimarrebbe a casa per due anni, continuando a lavorare e mettersi via (?) qualche soldino in piu', pagarsi la maccina, e nel frattempo avrebbe la possibilita' di capire in che direzione andare, e forse per maturare e capire che per fare qualsiasi universita', deve STUDIARE!!!
Se dal punto di vista scolastico, la vita gli si sta lanciando addosso a velocita' stratosferica, in campo sentimentale la vita di mio figlio potrebbe essere intitiolata "I dolori del giovane Chris"... La ragazza con cui esce da circa 3 mesi, che già gli aveva dato in passato diverse mazzate, l'ultima a settembre quando, seguendo i consigli delle sue amiche, gli aveva dato il 3 di picche perche', sempre secondo le amiche, "personality-wise, Chris is an A, but for looks, he's a C" (cioe' secondo queste BFF's, Chris come personalita' e' un 10 ma come aspetto fisico e' un 6...) insomma, alla fine ha deciso di diventare la sua girlfriend, e noi siamo stati ricompensati con un figlio "nuovo", felice, che condivide le sue storie, aiuta quando può... lui e' dal canto suo, e' un bravo boyfriend, fa' tutto o quasi quello che lei gli chiede di fare, quando lei si arrabbia con lui, lui chiede sempre scusa, anche quando secondo lui, non ci sarebbe ragione di essere arrabbiati. Ma... ovviamente c'e' un ma: pare che ci sia un altro ragazzo "piu' attraente di Chris" che la stia corteggiando, e che lei stia (quoto Chris) "considerando di lasciare Chris per uscire con questo ragazzo". Ci sta pensando.
Mi ha chiesto consiglio, povero piccolo, gli ho detto quello che farei io (tagliare l'arto che da' segni di gangrena subito, invece di aspettare che qualcun altro lo faccia o che cada da solo...), ma anche che deve seguire il suo cuore, visto che comunque e' giovane e questo sara' solo l'inizio di una serie di batoste....
Insomma, BENVENUTO nel mondo crudele delle relazioni d'amore, dove i cuori vengono ridotti in poltiglia, dove momenti di estrema felicita' vengono seguiti da altri di estrema disperazione... Come gli aveva detto il padre, iniziare una relazione e' come dare il proprio cuore in prestito all'altra persona. Si spera che quest'altra persona lo maneggi con cura. Ma non se ne puo' mai esserne sicuri.
Vi terro' aggiornati. Intanto ecco una foto dei piccioncini in tempi migliori, cioe' un mese e mezzo fa, quando sono andati alla MORP dance (e' PROM scritto al contrario), conosciuta anche come Sadie Hawkins dance, cioe' la dance in cui sono le ragazze a chiedere ai ragazzi di andarci insieme.
I bei tempi...
CHANGE # 3: EMILY
Emily finisce l'ottava a maggio ed entrera' nella High School, ed e' quindi arrivato il momento anche per lei di iniziare a definirsi il futuro. Diversamente da Chris, che non si e' mai interessato troppo (ancora oggi...) al successo accademico, Emily invece e' molto piu' motivata e, nello scegliere le materie elettive, mi ha coinvolto, cosi' insieme siamo riuscite piu' o meno a creare una mappa del suo futuro, almeno dei prossimi 4 anni, per far si' che quando arrivera' il momento di scegliere' il college, lei abbia la possibilita' di scegliere quello che vuole, non quello che la accetta. Anche se adesso dice che vuole andare a UofA (University of Arizona, a Tucson, quindi "vicino" a casa), se non cambia nel frattempo siamo convinti che potrebbe benissimo entrare in universita' come Harvard o Princeton, o MIT.
Non mi ha stupito allora quando la prima scelta per materia elettiva e' stata "Engineering", ingegneria. Oddio, in questo e' figlia di suo padre, perche' io piuttosto che seguire un corso di ingegneria, mi farei strappare i capelli uno ad uno!
Qui trovate qualche informazione su questo corso. Siccome per accedere alle universita' in Arizona, e immagino anche in altri stati, vengono richiesti certi credits, come ad esempio 1 credit di arte (2 semestri) e 4 credits di scienze, s'e' gia' programmata quando seguira' quale corso. Come ho scritto sopra, se non cambia... perche' per il momento mi sembra molto determinata. E ne sono felice.
Ora, se mi offrisse una dose minore di sarcasmo quotidiano... sarei ancora più felice!
CHANGE # 4: VIVIAN
Non ci sono cambiamenti veri e propri per Vivian, ma siamo arrivati alla conclusione che Vivian e' decisamente più, anzi troppo matura per la sua eta', davvero ha 12 anni quasi 17, e andare a scuola (tecnicamente e' in prima media, 6th grade, ma ancora nell'edificio della scuola elementare) e' per lei ormai una tortura. E questo suo disagio ha si ripercuote anche a casa, e mi dispiace.
Io la capisco, perche' io non ricordo gli anni della scuola media in modo particolarmente positivo, anche io mi trovavo male con la maggior parte dei coetanei (non tutti), anagraficamente della stessa eta', ma a livello maturita' c'erano anni luce di differenza. Quando mi racconta delle sue esperienze, rivedo me stessa: anche lei soffre a dover vivere per 6/7 ore al giorno in uno zoo pieno di persone superficiali, stupide, crudeli, banali... Come con Chris, anche a Vivian ho detto che questo e' solo l'inizio, con la differenza che, crescendo, avra' molte piu' opportunita' di incontrare e conoscere persone con cui si sentira' in sintonia, e queste persone costituiranno il suo gruppo di supporto.
Oltre a tutto ciò, si aggiunge il fatto che e' una perfezionista, e questo suo desiderio di fare sempre tutto perfettamente le crea momenti di panico che io, che ho pazienza = 0, sto imparando a poco a poco ad accettare e spero, ad aiutarla a superare.
Meno male che l'anno scolastico e' quasi finito e la mia speranza e' che l'anno prossimo, quando entrera' nella scuola media, avra' almeno 3 materie in classi advanced e forse in questo modo avra' la possibilita' di incontrare ragazze e ragazzi come lei, che invece di conversare solo di make-up e dell'altro sesso, siano un pelino piu' "profondi"... Certo ho paura che il suo perfezionismo diventi ancora di piu' un ostacolo, e dovro' iniziare ad informarmi per suggerirle soluzioni efficaci per evitare attacchi di panico o per farvi fronte nell'ambiente selvaggio che e' la scuola media.
Chi vi ha detto che fare il genitore e' facile, eh?
CHANGE # 5: MOKY
Dal post sul sequestro, mi sono davvero scervellata per trovare una soluzione che potesse attutire il nostro futuro disastro finanziario, senza intaccare troppo nella vita famigliare cui siamo tutti abituati. Impresa non facile, perche' ogni lavoro fatto durante la giornata settimanale avrebbe implicato l'utilizzo di un child care, i cui costi sono abbastanza elevati, e che avrebbero reso quasi inutile il mio lavorare, soprattutto per fare un lavoro che non mi interessava. Con la mia amica Laura, il cui marito e' agente della Border Patrol (anche loro sono stati colpiti pesantemente dal sequestro), abbiamo persino pensato di preparare noi i muffins che fa' mio marito tutte le domeniche, senza grassi aggiunti e deliziosi, e venderli alla co-op e in altri negozi simili... ma a dire il vero l'idea mi faceva molta paura, perché mi manca la passione culinaria per intraprendere un business simile...
Proprio quando cominciavo a rassegnarmi all'idea di diventare una massaia come quelle di una volta, che controlla tutto e tutti (peggio di adesso, intendo), cucina quello che trova nel suo orto, cuce i vestiti per la famiglia, prepara il pane tutti giorni... ecco che la mia "fortuna" mi e' venuta incontro un'altra volta: il manager della Co-op, dopo avermi osservato in azione durante la "fiera della salute" tenutasi ad inizio marzo e cui ho partecipato come volontaria per 3 ore appunto al banchetto della Cooperativa, mi ha offerto il lavoro di "marketing coordinator" per la suddetta!!
Siccome e' una Coop ancora nuova e piccola, per il momento il mio ruolo e' ancora vago, di tutto un po', ma gli orari sono perfetti (faccio come voglio, quasi tutto da casa con puntate al negozio per qualche incontro in jeans, maglietta e ciabattine....). La paga e' bassina (10$/hr) per iniziare, ma ricevo il 10% di sconto su tutti gli acquisti fatti... e sono tanti! E comunque, per una donna di quasi 47 anni, che non lavora da quasi 20, trovare un lavoro interessante e piu' o meno simile a quello fatto cent'anni fa in Italia, con orario super-flessibile, con un capo
Pensate che J era contrario perche', per lavorare alla Coop, ho dovuto dare le dimissioni dalla Board of Directors, che comunque e' una posizione di un certo "prestigio" se vogliamo, visto che uno deve essere eletto... ma alla fine ho smontato tutti i suoi dubbi ed ha accettato felicemente l'idea.
Cosi', per la prima volta dal settembre 1993 (a parte le lezioni di italiano fatte qui e la'), Moky e' una mamma che lavora! Mi fa' ridere solo a scriverlo, ma per il momento mi sto divertendo!
Cambiamenti. Il succo della vita o, per dirla con David Bowie:
Strange fascination, fascinating me
Changes are taking the pace
I'm going through