Magazine Cinema
Silk (2006)
La congiura della pietra nera (2010) - 3/5
Su, taiwanese, ha iniziato come sceneggiatore per poi distinguersi nella regia di un paio di film che hanno avuto molto successo in patria. Alla sua terza realizzazione ha condiviso la regia con John Woo.
-La congiura della pietra nera
di John woo, Chao-Pin Su - Cina/Hong Kong/Taiwan - wuxia - 117min.
Cina, era Ming. La banda criminale nota come Pietra Nera è fra le numerose entità interessate all'accaparramento delle due metà del corpo del defunto santone buddista Bodhi: secondo la leggenda chi riunirà le due parti del suo cadavere acquisirà la padronanza delle arti marziali. Impossessatisi di una delle due metà, il gruppo è però tradito dal suo membro più fidato, Zeng Jing (Michelle Yeoh), la quale ha deciso di cambiar vita, vivendo nell'anonimato e nascondendo la reliquia. Dopo qualche anno (ed un'operazione di "cambio faccia"), Zeng Jing è un'innocua casalinga zitella che fa piccoli lavori e divide il posto di lavoro (una bancarella sulla strada cittadina) con l'anziana padrona di casa, la quale le consiglia di sposarsi finchè è ancora giovane, suggerendole di accettare le avances di Jiang Ah-sheng (Jung Woo-Sung), innocuo portalettere dai modi gentili. Ma la Pietra Nera è sulle tracce della donna, che dopo anni di vita in incognito si vedrà costretta a rispolverare le sue doti di assassina.
In poco meno di due ore un concentrato di wuxia ed azione a stampo fantastico (ma di ambientazione storica) nella migliore tradizione del genere (dai recenti La Tigre e il Dragone, 2000, di Ang Lee o Hero, 2002, di Zhang Yimou, ai più classici La fanciulla del cavaliere errante, 1972, di King Hu, fino ai capostipiti del genere risalenti agli anni '20). La mano di John Woo, esperto del cinema d'azione, si avverte soprattutto nel montaggio concitato delle fasi inziali del film, con quelle transizioni "a tendina" che sono il suo marchio di fabbrica fin dalla primigenia produzione ad Hong Kong. Per il resto è difficile dire quanto sia attribuibile all'uno o all'altro regista, specie perchè Su Chiao-Pin, taiwanese al suo terzo lungometraggio, non è ancora un nome noto qui in occidente. I grandi mezzi messi a disposizione della produzione (cioè John Woo stesso, co-fondatore della Lion Rock Productions nel '97 assieme a Terence Chang) consentono un notevole apparato scenografico e, ancor più in generale, un'allestimento tecnico di tutto rispetto. Le scene di battaglia, ovviamente i momenti più attesi della pellicola, non deludono, evitando praticamente di ricorrere ad effetti computerizzati in favore di una fisicità molto dinamica e di una regia che ricerca la perfezione estetica pur ricorrendo ad un montaggio breve o brevissimo. Di solito si va a vedere questo tipo di film anche per essere coinvolti da una storia dal sapore mitico, fatta di intrighi, tradimenti e colpi di scena: tali elementi non mancano, anche se si avverte un po' di fatica nel proporre scenari che si discostino da narrazioni classiche di personaggi dall'oscuro passato, rivelazioni un po' telefonate e gesti estremi per espiare le proprie colpe. A ciò si aggiunge questa volta lo zampino di un'influenza occidentale, quel seminale Kill Bill di Tarantino che, pur esso stesso mosaico di citazioni, è senza dubbio ispiratore del personaggio della protagonista, la cui storia personale richiama più volte quello della Sposa del dittico americano.
La congiura della pietra nera non è fra i più originali film di arti marziali cinesi prodotti nell'ultimo decennio. I suoi punti di forza non sono da ricercare nell'innovazione, quanto nel prudente e rodato ricorso ai canoni più classici del genere, supportati da un cast accattivante (il capo della Pietra Nera, interpretato da Wang Xueqi, è un personaggio per certi versi spassoso), una regia attenta alla perfezione stilistica (coadiuvata da uno staff di ben cinque persone a ricoprire il ruolo di direzione della fotografia) e musiche roboanti. Un'opera gradevole con pregi che ne valgono la visione.
Voto: 3/5
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