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Chapeau 2015 (Per quanta strada c’é da fare, amerai il finale)

Da Sgangerata

Di solito gli anni scorrono come i giorni, intendo: non mi affeziono particolarmente al tempo.
Ma quest’anno lo ricorderò per sempre e mi mancherà, mi mancherà da morire.
So che ripenserò alla sua intensità, ai suoi profumi.
Ad ottobre 2014, dopo un anno di tentativi io e mio marito decidemmo di sposarci: ci guardammo tristi “Fa, niente, sai che c’é? Ci sposiamo e giriamo il mondo!”.
Così Andrea mi convinse che oltre a quella felicità tanto sperata, un’altra felicità era possibile, diversa, fatta in 2, non in tre.
Prenotammo il ristorante e dopo appena una settimana scoprii di essere incinta.
Era il 26 ottobre 2014.
Gioia.
Poi quello che già ho raccontato e un nuovo anno iniziato nel peggiore dei modi.
A gennaio 2015 ero in pieno buio, appena 7 giorni dopo l’inizio dell’anno la luce: morfologica positiva e dopo poco esito villocentesi negativo.
Da lì ho iniziato a pensare a un solo obiettivo: luglio 2015 il parto.
Il tempo é volato, siamo usciti dall’ospedale in 3 più felici che mai.
Dopo una settimana siamo tornati all’ospedale a causa della mia emorragia.
Per 4 giorni ho iniziato a pensare al 2015 come l’anno del mio decesso: 1983-2015.
Non mi sono mai piaciuti gli anni dispari. Forse per questo motivo qualcuno lassù decise, che no, non era l’anno giusto per morire.
Ancora una volta quel numero che tanto poco apprezzavo per la sua sonorità mi ha stupito, uscita dall’ospedale avevo poco più di 20 giorni per prepararmi al matrimonio.
Una follia.
Tra un tram tram di pannolini, notte insonni, pianti e urla é arrivato anche il 29 agosto.
Nelle foto di matrimonio sono l’antisposa: ancora grossa dal parto, gonfia, con una 5a abbondante e il triplo mento.
Vorrei dire che é stato il giorno più bello della mia vita, ma in realtà é stato il giorno più strano della mia vita.Un tripudio di amore, troppo.
Amore e foto orrende.
Se qualcuno a 14 anni mi avesse detto che da grande avrei vissuto una favola del genere, non vi mento se vi dico che non ci avrei creduto.
Poi la vita, una casa più grande, i sorrisi appena svegli sul lettone, le pappe spiaccicate fin sopra i capelli, il sollettico fino a farmi commuovere di felicità.
E una zia speciale (Elena), capace di darmi il sorriso anche quando solo lei si accorge che qualcosa non va.
E dopo aver vissuto questi 365 giorni, se non credete nei miracoli, fate 2 chiacchere con me 😜

“Non lo disse ad alta voce perché sapeva che a dirle, le cose belle non succedono”.E.Hemigway

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Buon viaggio – Cesare Cremonini


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