Charles Baudelaire, Diari intimi 2

Creato il 03 ottobre 2012 da Marvigar4

VIII

Quei navigli belli e grandi, impercettibilmente equilibrati (dondolati) sulle acque tranquille, quei robusti navigli, dall’aria distolta e nostalgica, non ci dicono in una lingua muta: Quando partiamo per la felicità?

Non dimenticare nel dramma il lato meraviglioso, la stregoneria e il romanzesco.

I luoghi, le atmosfere, di cui un racconto deve essere zuppo. (Vedere Usher [1] e riferirlo alle sensazioni profonde dell’hascisc e dell’oppio.)

Vi sono follie matematiche e folli che pensano che due più due facciano tre? In altri termini, – l’allucinazione può, se queste parole non stridono [ad accoppiarle insieme], invadere le cose del puro ragionamento? Se, quando un uomo prendesse il vezzo alla pigrizia, alla fantasticheria, alla fannullaggine, al punto da rinviare senza sosta all’indomani la cosa importante, un altro uomo lo destasse un mattino a gran colpi di scudiscio e lo fustigasse senza pietà finché, non potendo lavorare per piacere, quello lavorasse per paura, quell’uomo, – il fustigatore, – non sarebbe davvero suo amico, suo benefattore? D’altronde si può affermare che il piacere seguirebbe dopo, a più giusto titolo di quando si dice: l’amore viene dopo il matrimonio.

Lo stesso in politica, il vero santo è colui che fustiga e uccide il popolo per il bene del popolo.

Martedì 13 maggio 1856

Prendere delle copie da Michel. [2]

Scrivere a Mann [3],

a [Willis][4],

a Maria Clemm. [5]

Mandare da Mme. Dumay [6] sapere se Mirés [7]…

Ciò che non è leggermente difforme ha l’aria insensibile; – donde ne consegue che l’irregolarità, ossia l’inatteso, la sorpresa, lo stupore sono una parte essenziale e la caratteristica della bellezza.

IX

Théodore de Banville non è precisamente materialista; è luminoso.

La sua poesia rappresenta le ore felici.

Ad ogni lettera di creditore, scrivere cinquanta righe su un argomento extraterrestre e sarete salvi.

Un gran sorriso in un bel viso da gigante.

Du suicide e de la folie-suicide considérés dans leurs rapports avec la statistique, la médecine et la philosophie.

BRIÈRE DE BOISMONT [8]

Cercare il passo: Vivere con un essere che per voi non ha che avversione…

Il ritratto di Sérène di Seneca, quello di Stagira di San Giovanni Crisostomo.

L’acedia, malattia dei monaci.

Il Tædium vitæ. [9]

Traduzione e parafrasi di: La Passione rapporta tutto a sé.

Gioie spirituali e fisiche causate dal temporale, l’elettricità e il fulmine, campana a martello dei ricordi amorosi, tenebrosi, degli anni antichi.

X

Ho trovato la definizione del Bello, – del mio Bello. È qualcosa d’ardente e di triste, qualcosa un po’ vago, che lascia corso alla congettura. Andrò ad applicare, se si vuole, le mie idee a un oggetto sensibile, all’oggetto, per esempio, il più interessante nella società, a un viso di donna. Una testa seducente e bella, una testa di femmina, voglio dire, è una testa che fa sognare in una volta, – ma in maniera confusa, – di voluttà e di tristezza; che presuppone un’idea di malinconia, di fiacchezza, persino di sazietà, – ma pure un’idea contraria, ossia un ardore, un desiderio di vivere, associato a un’amarezza rifluente, come provenisse da una privazione o da una disperazione. Il mistero, il rimpianto sono ugualmente caratteri del Bello.

Una bella testa d’uomo non ha bisogno di presupporre, eccetto forse agli occhi d’una donna, – agli occhi d’un uomo ben inteso – quell’idea di voluttà, che nel viso di una donna è una provocazione tanto più attraente quanto il viso è generalmente più malinconico. Ma questa testa conterrà in sé qualcosa d’ardente e di triste, – dei bisogni spirituali, delle ambizioni tenebrosamente rimosse, – l’idea di una possanza che ringhia, e senza impiego, – talvolta l’idea di una insensibilità vendicatrice, (giacché il tipo ideale del Dandy non è da trascurare a questo proposito), – talvolta anche, – ed è uno dei caratteri della bellezza più interessanti, – il mistero, e infine (purché io abbia il coraggio di confessare fino a che punto io mi sento moderno in estetica), l’infelicità. – Io non pretendo che la Gioia non possa associarsi con la Bellezza, ma dico che la Gioia [ne] è uno degli ornamenti più volgari; – mentre la Melanconia ne è per così dire l’illustre compagna, al punto che io non concepisco affatto (il mio cervello sarebbe uno specchio stregato?) un tipo di Bellezza in cui non vi sia dell’Infelicità. – sostenuto, – altri direbbero: ossessionato da – queste idee, si comprende che mi sarebbe difficile non concluderne che il più perfetto tipo di Bellezza virile è Satana, – alla maniera di Milton.

XI

Auto-idolatria.

Armonia politica del carattere.

Euritmia del carattere e delle facoltà

Aumentare tutte le facoltà.

Conservare tutte le facoltà.

Un culto (magismo, stregoneria evocatoria).

Il sacrificio e il voto sono le formule supreme e i simboli dello scambio.

Due qualità letterarie fondamentali: sovrannaturalismo e ironia.

Colpo d’occhio individuale, aspetto in cui si mantengono le cose davanti allo scrittore, poi grazia di spirito satanico. Il sovrannaturale comprende il colore generale e l’accento, ossia l’intensità, la sonorità, la limpidezza, la vibratilità, la profondità e la risonanza nello spazio e nel tempo.

Vi sono dei momenti dell’esistenza dove il tempo e l’estensione sono più profondi, e il sentimento dell’esistenza immensamente ampliato.

Della magia applicata all’evocazione dei grandi morti, al ristabilimento e al perfezionamento della santità.

L’ispirazione viene sempre quando l’uomo lo vuole, ma lei non se ne va sempre quando lui lo vuole.

Della lingua e della scrittura, prese come operazioni magiche, stregoneria evocatoria.

Dell’aria nella donna.

Le arie affascinanti e che fanno la bellezza sono:

L’aria indifferente,

L’aria annoiata,

L’aria svaporata, 

L’aria impudente,

L’aria fredda,

L’aria di guardarsi dietro,

L’aria di dominazione,

L’aria di volontà,

L’aria malvagia,

L’aria malata,

L’aria gatta, bambinaggine,

nonchalance e malizia mescolate.

In certi stati dell’anima pressoché sovrannaturali, la profondità della vita si rivela tutta intera nello spettacolo, sebbene così ordinario, che si ha sotto gli occhi. Esso ne diventa il simbolo.

Siccome io attraversavo il boulevard e mi affrettavo un po’ per evitare le vetture, la mia aureola s’è staccata ed è caduta nel fango del macadam. Fortunatamente ebbi il tempo di raccattarla; ma questa idea infelice un istante dopo s’insinuò nel mio spirito, che si trattasse di un cattivo presagio; e da allora l’idea non mi ha voluto più lasciare; non m’ha dato tregua per tutta la giornata. 

Del culto si se stesso nell’amore, dal punto di vista della santità, dell’igiene, della toeletta, della nobiltà spirituale e dell’eloquenza.

Self-purification and anti-humanity.

V’è nell’atto dell’amore una grande somiglianza con la tortura o con un’operazione chirurgica.

V’è nella preghiera un’operazione magica. La preghiera è una delle grandi forze della dinamica intellettuale. Vi è la come una ricorrenza elettrica.

Il rosario è un mezzo, un veicolo; è la preghiera messa alla portata di tutti.

Il lavoro, forza progressiva e accumulativa, che produce interessi come il capitale, nelle facoltà come nei risultati.

Il gioco, quand’anche guidato dalla scienza, forza intermittente, sarà sconfitto, pur fruttuoso che sia, dal lavoro, pur piccolo che sia, ma continuo.

Se un poeta richiedesse allo Stato il diritto di avere qualche borghese nella sua scuderia, si sarebbe molto stupiti, mentre se un borghese domandasse del poeta arrosto, lo si troverebbe del tutto naturale.

Questo libro non potrà scandalizzare le mie donne, le mie figlie, né le mie sorelle.

Poc’anzi le chiedeva il permesso di baciarle la gamba, e approfittava della circostanza per baciare quella bella gamba in posizione tale ch’ella disegnasse nettamente il suo contorno sul sole al crepuscolo!

Micina, micetta, miciotta, gattino mio, lupacchiotto mio, mia scimmietta, scimmione, serpentone, mio malinconico asinello.

Simili capricci della lingua, troppo ripetuti, i troppo frequenti appellativi bestiali testimoniano d’un lato satanico nell’amore; i satana non hanno forme di bestie? Il cammello di Cazotte [10], – cammello, diavolo e donna. 

Un uomo va al tiro a segno, accompagnato dalla sua donna. – mira a una bambola, e dice alla sua donna: m’immagino che sia tu. – Chiude gli occhi e abbatte la bambola. – Poi dice baciando la mano della sua compagna: Angelo caro, che tu sia ringraziata per la mia destrezza! [11]

Quando avrò ispirato il disgusto e l’orrore universali, avrò conquistato la solitudine.

Questo libro non è fatto per le mie donne, le mie figlie e le mie sorelle. – Ho ben poco di questo.

Vi sono pelli da carapace con le quali il disprezzo non è più un piacere.

Molti amici, molti guanti, – per paura della rogna.

Quelli che m’hanno amato erano persone disprezzate, direi pure disprezzabili, se tenessi a lusingare le persone oneste.

Dio è uno scandalo, – uno scandalo che frutta.

XII

Non sprezzate la sensibilità di nessuno. La sensibilità di ciascuno è il suo genio.

Non vi sono che due luoghi dove si paghi per avere il diritto di dissipare, le latrine pubbliche e le donne.

Con un ardente concubinaggio, si possono indovinare le gioie di un giovane ménage.

Il gusto precoce delle donne. Io confondevo l’odore della pelliccia con l’odore della donna. Io mi ricordo… Infine, amavo mia madre per la sua eleganza. Ero dunque un dandy precoce.

I miei antenati, idioti o maniaci, in solenni appartamenti, tutti vittime di passioni terribili.

I paesi protestanti mancano di due elementi indispensabili alla felicità di un uomo ben educato, la galanteria e la devozione.

Il miscuglio del grottesco e del tragico è piacevole allo spirito come le discordanze alle orecchie indifferenti.

Quel che v’è di inebriante nel cattivo gusto, è il piacere aristocratico di dispiacere.

La Germania esprime la fantasticheria con la linea, come L’Inghilterra con la prospettiva.

V’è nella generazione d’ogni pensiero sublime una scossa nervosa che si fa sentire nel cervelletto.

La Spagna mette nella religione la ferocia naturale dell’amore.

STILE

La nota eterna, lo stile eterno e cosmopolita. Chateaubriand, Alph. Rabbe [12], Edgar Poe.

XIII

Perché i democratici non amino i gatti, è facile da indovinare. Il gatto è bello; rivela idee di lusso, di pulizia, di voluttà, ecc.. 

Un po’ di lavoro, ripetuto trecentosessantacinque volte, dà trecentosessantacinque volte un po’ di soldi, ossia una somma enorme. Nello stesso tempo, la gloria è fatta.

[In margine:]

ugualmente, una folla di piccole gioie fanno la felicità.

Creare un’idea trita e ritrita, è il genio.

Io devo creare un’idea trita e ritrita.

Il concetto [13] è un capolavoro.

Il tono Alphonse Rabbe.

Il tono mantenuta (Mia bella! Sesso volubile!).

Il tono eterno.

Colorazione cruda, disegno profondamente intagliato.

La prima Donna e le garçon boucher.

Mia madre è fantastica; bisogna temerla e piacerle.

L’orgoglioso Hildebrand. [14]

Cesarismo di Napoleone III [15]. (Lettera a Edgar Ney.) Papa e Imperatore.

XIV

Abbandonarsi a Satana, che cos’è questo?

Niente è più assurdo del Progresso, poiché l’uomo come è provato dalla quotidianità, è sempre simile e uguale all’uomo, cioè sempre allo stato selvaggio. Cosa sono i pericoli della foresta e della prateria a confronto degli choc e dei conflitti quotidiani della civilizzazione? Che l’uomo prenda al laccio il suo babbeo sul boulevard, o trafigga la sua preda nelle foreste sconosciute, non è l’uomo eterno, cioè l’animale da preda più perfetto?

- Si dice che ho trent’anni; ma se ho vissuto tre minuti in uno… non ho forse novant’anni?

… Il lavoro, non è il sale che conserva le anime mummie?

Inizio d’un romanzo, cominciare un argomento non importa da dove, per avere voglia di finirlo, esordire con tre bellissime frasi.


[1] Riferimento al racconto di Edgar Allan Poe The Fall of the House of Usher.

[2] Riferimento alle copie della traduzione di Baudelaire Histoires extraordinaires da Poe, pubblicate da Michel Lévy. 

[3] William Wilbeforce Mann collaborò con Baudelaire per la traduzione dall’americano di Poe.

[4] Si suppone si tratti di Nathaniel Parker Willis (1806-1867), critico americano amico di Baudelaire.

[5] La suocera di Poe.

[6] Modista vicina di casa di Jules-Isaac Mirés

[7] Jules-Isaac Mirès (1809-1871) proprietario de «Le Pays», giornale dov’erano state pubblicate le traduzioni di Baudelaire.

[8] Brière de Boismont, medico psichiatra, è autore del libro pubblicato nel 1856 citato da Baudelaire, Del suicidio e della follia-suicidio considerate nei loro rapporti con la statistica, la medicine e la filosofia.

[9] Tutti riferimenti tratti dal libro di Boismont.

[10] Jacques Cazotte (1719-1792), autore del romanzo Le diable amoureux, ivi considerato.

[11] Da questo frammento Baudelaire svilupperà il poema in prosa Le Galant Tireur presente ne Le Spleen de Paris.

[12] Alphonse Rabbe (1786-1829) storico e scrittore.

[13] In italiano nel testo.

[14] Papa Gregorio VII (Ildebrando di Soana)  che scomunicò l’imperatore Enrico IV nel 1076, inducendolo per tre giorni ad attendere fuori del castello di Canossa in vista del perdono papale.

[15] Riferimento all’incarico diplomatico che Napoleone III dette al maresciallo Ney al fine di convincere il papa Pio IX a effettuare delle riforme.



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