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Charles Dickens...seconda parte

Creato il 19 giugno 2012 da Lory663
Charles Dickens...seconda parte
E la serenità venne dopo due anni, quando il padre, scontata la pena, ottenne un posto di stenografo al parlamento. Sotto la sua guida, Dickens, appena diciassettenne, fece il suo ingresso in parlamento, dapprima al banco degli stenografi, poi a quello dei giornalisti. Non durò fatica ad affermarsi: la miseria non l'aveva vinto, l'aveva invece maturato, e pubblico e colleghi ammirarono subito l'impeto di quel giovane scrittore che, sotto lo pseudonimo di Boz, pubblicava, su giornali e riviste, resoconti di viaggi, novelle e romanzi a puntate.
Charles amava il suo lavoro e il suo pubblico con la stessa intensità con cui amava la vita, il movimento, le situazioni nuove. Il matrimonio e la famiglia numerosa non valsero a fargli cambiare tenore di vita: si recò, infatti, con la moglie, i 10 figli e la corte di servitori, in Italia e per ben due volte negli Stati Uniti.
Recatosi in America una prima volta nel 1842 per un ciclo di conferenze, Dickens riferì, in numerosi articoli ed in lettere agli amici, le sue impressioni sulle città americane, sulle cascate del Niagara, sul suo viaggio lungo il Mississippi.
Charles Dickens...seconda parteMorì relativamente giovane, a 58 anni, nel 1870, compianto da letterati, da giornalisti e da un immenso pubblico di lettori. Accolsero la sua salma le vaste navate dell'Abbazia di Westminster, ed essa fu deposta fra quelle degli uomini che, con il loro ingresso, resero grande l'Inghilterra.
Un critico inglese ebbe a dire di lui che se, ad un tratto, l'Inghilterra venisse distrutta da un nubifragio e solo rimanessero le opere di Shakespeare, di Byron e di Dickens, con essi, nelle loro opere, rimarrebbe l'essenza dello spirito inglese. E forse è vero: l'Inghilterra dell'Ottocento ha trovato in Dickens lo scrittore che fedelmente l'ha descritta. Il popolano arguto dalla risposta pronta quanto mai, la zitella acida sempre circondata da gatti e canarini, il vecchio celibe ricco di manie, l'astuto imbroglione lesto di mani e di parole, il parlamentare tronfio pieno di convenevoli, sono personaggi che popolano i suoi romanzi, ma sono altresì macchiette caratteristiche della vecchia Inghilterra.
Forse l'autore se li trovò a fianco nelle piazze e nelle strade durante i suoi viaggi di servizio, forse conversò con loro nelle vecchie diligenze che lo sballottavano da una parte all'altra dell'isola, forse li scorse nei clubs, nelle corti di giustizia e nelle sale del parlamento.
Sensibile all'umore dei suoi lettori, non era raro che mutasse la trama dei suoi romanzi per compiacerli, che introducesse nuovi personaggi per divertirli, che trovasse un lieto fine per congedarli soddisfatti.
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