Magazine Opinioni
Esprimere un giudizio su quanto sta accadendo in Francia in questi giorni non è semplice, forse meglio provare a fare un elenco di ciò che invece molti pensano (e in alcuni casi dicono) riguardo all’attacco terroristico e dare qualche "equilibrata" risposta. - La libertà di stampa e di giudizio deve essere riconosciuta, sempre à Senza il minimo dubbio: questo catastrofico evento consiglia, però, di non dover perdere i contatti con una realtà mutata dalla radicalizzazione estrema delle credenze religiose- Bisognerebbe ristabilire la pena di morte à Populismo e aberrante sfruttamento degli eventi per fini politici- Il Papa sbaglia a dialogare con l’Islam à Il confronto inter-religioso è un bene per cercare di smussare le diversità e avvicinare le posizioni opposte. Purtroppo, però il concetto di "infedeltà religiosa" non è del tutto compatibile con un fitto dialogo cattolico-islamico - I Governi aiutano la diffusione di cellule terroristiche à I Governi non le favoriscono direttamente, ma sono spesso incapaci ad individuare i pericoli e ad interpretare, seppur violando quotidianamente le più comuni norme di privacy, i segnali di allarme. Difficile pensare che i movimenti dei cosiddetti “foreign fighters” non vengano monitorati nei loro passaggi da Oriente ad Occidente e viceversa- Dietro gli attacchi c’è l’ombra di apparati esterni e di favoreggiamenti à Sembra più trattarsi di episodi isolati, seppur militarmente avanzati per azione d’attacco e di difesa, e la mancanza di gesti contemporanei e rivendicazioni ad ampio raggio potrebbe limitare la portata dell'organizzazione, comunque radicata geograficamente in Francia- Difficile prevedere un attacco del genere à in Francia i giornalisti e gli scrittori sono bersaglio da anni e, seppur imprevedibile qualsiasi azioni isolata, i servizi di polizia e di intelligence hanno mostrato ampie lacune nelle modalità di intervento e di prevenzione, soprattutto considerando che i due attentatori erano nella “wanted list” internazionale.- Sarebbe auspicabile una netta presa di posizione del mondo musulmano à Vero ed è quello che sta accadendo soprattutto tramite i media (social network su tutti: #NotInMyName) e tra i giovani nei confronti di un integralismo che infanga una cultura sociale e religiosa vastissima. Rimane, però, non trascurabile quello che molti jihadisti pensano e cioè che non c’è peggior infedele di un credente moderato. Ad ogni riflessione o domanda, mille risposte. Ciascuno di noi possiede la propria.