Quello che è successo ieri nella redazione del settimanale satirico parigino #CharlieHebdo è una tragedia che riguarda il mondo intero. Non a caso è stato definito “l’11 settembre europeo”, il giorno in cui l’Europa viene colpita al cuore. E sui Social Media immediatamente dopo scorre prima la paura e poi l’orgoglio con #JeSuisCharlie
I drammatici fatti di ieri accaduti nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo, con l’uccisione di 12 persone tra cui il direttore e i disegnatori della testata satirica, hanno scosso l’Europa e il mondo intero. Non a caso si è parlato subito “dell’11 settembre europeo”, l’Europa viene colpita al cuore con crudeltà da persone che usano la religione come movente per uccidere. Niente di più assurdo. Anche se il vero movente era la satira e le vignette con cui Charlie Hebdo trattava i temi legati all’Islam. Quindi viene negata in toto proprio la libertà, quella libertà che è simbolo proprio della Francia. A distanza di ore, si cerca di rintracciare le persone sospettate e quindi non si ha ancora notizia di moventi e tanto meno di rivendicazioni. Tutto rimane ancora inquietante.
Sul tema hanno scritto in tantissimi e quindi potete farvi anche voi la vostra opinione. Resta sempre la domanda “perchè?“ come se l’è posta Rudy nel suo post di oggi, ma resta il fatto che “Chiudere le frontiere, diffidare da chi ha un colore e una cultura diversa è l’obiettivo a cui aspirano“, come ha scritto Riccardo nel suo post sempre di oggi.
E la paura ieri è corsa subito sui Social Media, un sentimento che da subito ha invaso Twitter e Facebook, raccontando ciò che stava accadendo, nella concitazione del momento, senza sapere bene chi fosse stato così brutale da commettere un crimine del genere e con quelle dinamiche. Via via che le ore passavano, tutto diventava più chiaro e nasceva quindi il sentimento di orgoglio e di appartenenza. Tutti hanno cominciato a twittare e a scrivere #JeSuiCharlie, “Io sono Charlie”, una semplice frase che ha risuonato tanto sui Social Media, tanto nelle piazze di tutta Europa, in tutte le lingue. Un messaggio chiaro.
Ma quello che vogliamo provare a fare oggi è sì dare la dimensione di tutte queste conversazioni sui Social Media, ma anche evidenziare quanto questi canale e il Web in generale siano importanti per tutti per esprimere i propri sentimenti e le proprie sensazioni anche di fronte a fatti così gravi. Non è stato possibile fare una cosa del genere all’epoca dei tragici eventi dell’11 settembre del 2001, allora i Social Media non esistevano come li conosciamo oggi, ma non è difficile immaginare che se ci fossero stati sarebbero stati utilizzati allo stesso modo di oggi. Ognuno avrebbe documentato cosa vedeva, cosa provava, la paura ma anche l’orgoglio. Tutto come in questa occasione.
E allora, diciamo subito che l’hashtag che abbiamo cominciato a seguire, usano Talkwaler, è stato ovviamente #CharlieHebdo che fino a questo momento raccoglie 5,5 milioni di conversazioni, articoli e post, di cui il 99,6% su Twitter.
Le conversazioni generate da #JeSuisCharlie sono 3,3 milioni, per il 99,3% sviluppatesi su Twitter. La reach è di 128 miliardi. Punto massimo delle conversazioni alle 21 di ieri.
Tornando a #CharlieHebdo, il punto massimo è stato raggiungo alle 20 di ieri sera, momento in cui in molte piazze d’Europa, anche a Roma, si tenevano sit-in improvvisati per dimostrare la vicinanza e il proprio sgomento.
Impressionante la portata, la reach, con 105 miliardi di risultati. E’ bene specificare che il dato non è altro che la somma delle reach raccolte durante la giornata, fino ad oggi, dalla chiave di ricerca. Il punto più alto si è visto ieri alle 17.
Il grosso delle conversazioni proviene dalla Francia, ma questo che vedete il basso è lo sguardo d’insieme delle conversazioni dal mondo. La maggioranza arriva dall’Europa e quasi un milione di conversazioni dagli Usa.
Un po’ più in dettaglio: dalla Francia provengono 2,1 milioni di conversazioni, dalla Spagna 380 mila, da Uk 407 mila, dall’Italia 160 mila, dalla Germania 109 mila, dall’Olanda 253 mila. Dagli Usa 871 mila, dal Brasile 43 mila, dall’Argentina 59 mila. Dall’Australia 96 mila, dall’Indonesia 33 mila, dal Giappone 11 mila, dall’Arabia Saudita 33 mila. Dalla Russia 20 mila.
Altri dettagli demografici su lingue più usate nelle conversazioni e genere:
Questa la classifica degli account più attivi, in questo caso delineata per la reach, su Twitter. Come vedete i grandi quotidiani internazionali ed europei la fanno da padrone. In 21° troviamo “la Repubblica” (@repubblicait) come primo quotidiano italiano.
Di seguito alcuni dei tweet più condivisi:
Can't sleep tonight, thoughts with my French cartooning colleagues, their families and loved ones #CharlieHebdo pic.twitter.com/LqIMRCHPgK
— David Pope (@davpope) January 7, 2015
Ils voulaient mettre à genoux la France, ils l'ont mise debout. #CharlieHebdo pic.twitter.com/4T0uI4sF2h
— Jean-Baptiste ✏️ (@dijibe) January 7, 2015
Sometimes a picture says it better than any writer could. #CharlieHebdo pic.twitter.com/OP6h1YZUWs
— J.K. Rowling (@jk_rowling) January 7, 2015
#CharlieHebdo pic.twitter.com/9sCF1EN5DH
— banksy (@thereaIbanksy) January 7, 2015
#CharlieHebdo pic.twitter.com/15O4YC2KWg
— Ruben L. Oppenheimer (@RLOppenheimer) January 7, 2015
A terrible day for all cartoonists. #JeSuisCharlie pic.twitter.com/Ksbl89WLsE
— Magnus Shaw (@TheMagnusShaw) January 7, 2015
C'est un drame pour la France… #CharlieHebdo pic.twitter.com/lGfNUHfQIZ
— Cyprien (@MonsieurDream) January 7, 2015
I am devastated by what just happened in France. #CharlieHebdo pic.twitter.com/IxEbScqYFh
— jean jullien (@jean_jullien) January 7, 2015
The most eloquent responses to today's tragedy have come from the cartoonists. #JeSuisCharlie RT @MaximeHaes pic.twitter.com/m8sVQYieM3
— Dara Ó Briain (@daraobriain) January 7, 2015
La solidarité en France c'est magique, mais la voir dans le monde entier c'est époustouflant #JeSuisCharlie pic.twitter.com/yxMlf2J4u6
— je suis charlie ✏ (@Stiitchement) January 7, 2015
Nice work from Banksy #JeSuisCharlie pic.twitter.com/WwzOVWQNOJ
— Ciaran Walsh (@kowalshki) January 7, 2015
Questo un po’ il resoconto di quello che siamo riusciti a raccogliere. Se avete opinioni, se volete esprimere un vostro pensiero su questa terribile storia, potete farlo tra i commenti.
[cover image credits: Lionel Cironneau/AP]