Sir Charles Spencer Chaplin nel personaggio di Charlot (fonte: Wikipedia)
Esattamente 100 anni fa Charles Chaplin (noto come Charlie Chaplin) creava il suo personaggio più famoso: Charlot. Con lui si aprì una nuova era cinematografica e la nascita di un’icona indimenticabile.
Ho sempre amato questo personaggio: per la sua semplicità, il suo sorriso malinconico nascosto sotto quel baffetto simpatico.
La Cineteca di Bologna ha organizzato un programma fitto di incontri e proiezioni dedicate al “vagabondo” (The Tramp) più famoso del mondo. Dal 25 al 28 giugno 2014 a Bologna si alterneranno convegni e spettacoli per approfondire la conoscenza di quella famosa bombetta che ha conquistato il cinema con la sua realistica comicità ed il suo sorriso spontaneo e sincero. Potete cliccare qui per leggere il programma completo dell’evento.
Charlot incarna quell’umanità e quel sentimento di pacifica rivalsa nei confronti di una società (quella degli anni ’30) in continua lotta verso il potere. Il suo messaggio sociale è muto, come il cinema che lui stesso rappresenta. Non ha bisogno di parole, perché l’intento è chiaro: svegliare gli animi della gente e ridare speranza a chi l’ha perduta attraverso una gaffe spiritosa, attraverso un sorriso limpido ed immediato.
” Un giorno senza un sorriso è un giorno perso “
Fabio Stassi ha fatto rivivere il personaggio di Charlot attraverso il suo romanzo “L’ultimo ballo di Charlot” (del quale potete rileggere qui la mia recensione). Un ricordo emozionante di un personaggio che ci ha lasciato tanto. A mio avviso, questo romanzo di Stassi, è uno dei libri più belli letti nel 2013 e ve lo consiglio senza ombra di dubbio. Come potete vedere dalla foto qui sotto, ho talmente letto e sfogliato avidamente le pagine di questo romanzo, da rovinarne leggermente la copertina (e vi assicuro che non è da me in quanto, in genere, tendo a tenere i libri come delle reliquie!). Questo è sicuramente sinonimo di estremo gradimento :-)
Ho letto sulla rivista cinematografica “Lost Highway” (anno II, n. 1, marzo 2014) un bel riassunto della vita, delle opere e degli aneddoti di una vita tutt’altro che semplice. Quella di un uomo che ha lottato tanto per uscire dalla miseria e che successivamente ha dato tutta la sua vita affinché il suo pubblico riuscisse a catturare ciò che c’era di buono in quella macchina infernale chiamata “cinema”.
Come avrei voluto conoscere questo personaggio, come avrei voluto ammirarne da vicino le moine, la camminata buffa e le espressioni di aperto stupore. Purtroppo non è possibile, se non attraverso i suoi film in bianco e nero che emanano certamente più colore e gioia di tante altre pellicole moderne. L’unica parola che mi viene in mente pensando a Charlot è : GRAZIE !