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Charlotte Lucas, ovvero: mi piego ma non mi spezzo

Creato il 12 maggio 2012 da Lizzys @lizzysylvia66

Charlotte Lucas, ovvero: mi piego ma non mi spezzo

Charlotte Lucas (Claudie Blakely, P&P 2005, Joe Wright)

Confrontandomi nel corso degli anni con le opinioni di altri lettori e di esimi studiosi, ho notato che spesso le parole e le azioni della più cara amica di Elizabeth Bennet vengono stigmatizzate, le sue scelte contestate, lei stessa severamente giudicata come una bieca calcolatrice o una debole di carattere. Sì, certo, questo atteggiamento può essere facilmente considerato inevitabile dal momento che l'intero romanzo è narrato dal punto di vista di Elizabeth, e Jane Austen è abilissima nel coinvolgerci nello sgomento e nella delusione di Lizzie nei confronti della sua amica del cuore, cioè una delle rarissime persone delle quali ella abbia una buona opinione e che rendano la sua vita più sopportabile.Eppure, per Charlotte Lucas - la zitella ventisettenne, a cui la sorte non ha dato altro se non una mente brillante ed un buon carattere ("giovane donna assennata e intelligente"), lasciandola del tutto priva di bellezza e denaro in un mondo in cui una donna valeva esclusivamente proprio in virtù di ciò - ho sempre avuto un occhio di riguardo fin dal nostro primo incontro. Dirò di più: non riesco a non commuovermi ogni volta che la ritrovo.
Charlotte mi appare già apprezzabile per il solo fatto che è la più cara amica di una ragazza strepitosa come Elizabeth. 
Charlotte Lucas, ovvero: mi piego ma non mi spezzo
Anzi, è come se fosse davvero la cara amica di cui io conosco perfettamente l'enorme valore, al di là di ciò che la gente vede di lei. Mrs. Bennet dichiara che nessuno la apprezza eppure Mr. Bingley, che l'ha appena conosciuta, non esita a dire che "sembra una signorina molto simpatica".Nel corso della vicenda, apprezzo la sua ragionevolezza e la sua capacità di osservazione così acuta: ad esempio, fa da ottimo contrappunto all'orgoglio e al pregiudizio di Lizzie su Darcy, ad es., al cap. 18, al ballo di Netherfield, quando dice all'amica che si rammarica di aver accettato di danzare con lui, "Credo che lo troverai molto gradevole" ricordandole anche di non permettere al suo capriccio per Wickham di pregiudicare il suo rapporto con un uomo che vale dieci volte di più.Charlotte Lucas, ovvero: mi piego ma non mi spezzo
Ma ecco che questa giovane degna di cotanta amica all'improvviso compie una scelta che mai e poi mai avrei anche solo vagamente ipotizzato: sceglie consapevolmente di unire la propria vita (come solo ai vecchi tempi accadeva, cioè indissolubilmente, e in totale dipendenza) ad uno dei peggiori esemplari maschili che la letteratura abbia mai concepito, l'insostenibile Mr. Collins (impeccabile il suo ritratto all'inizio del cap. 15).Charlotte Lucas, ovvero: mi piego ma non mi spezzo
E questo sembra cancellare d'un colpo tutte le ottime qualità di Charlotte. Perché, Charlotte?, vorremmo chiederle, noi lettori, quasi increduli.Lo spiega mirabilmente lei stessa. Siamo al capitolo 22. 
Certo, Mr. Collins non era né intelligente né piacevole; era una compagnia noiosa, e il suo affetto puramente immaginario. Ma comunque sarebbe stato un marito. Senza aspettarsi molto dagli uomini e dal matrimonio, sposarsi era sempre stato il suo obiettivo; era l'unica soluzione onorevole per una signorina istruita e di scarsi mezzi, e per quanto fosse incerta la felicità che se ne poteva trarre, era sicuramente il modo più piacevole per proteggersi dalla miseria. Quella protezione l'aveva ormai ottenuta, e a ventisette anni, senza mai essere stata bella, era consapevole della sua fortuna. La parte meno gradevole della faccenda era la sorpresa che avrebbe suscitato in Elizabeth Bennet, alla cui amicizia teneva più che a quella di chiunque altro. Elizabeth si sarebbe stupita, e probabilmente l'avrebbe biasimata; e sebbene la sua decisione fosse ben salda, quella disapprovazione avrebbe certamente ferito i suoi sentimenti.
Da notare che l'unica preoccupazione della giovane è per la reazione della sua amica. E poco più in là, ecco come cerca di spiegarsi:
Charlotte Lucas, ovvero: mi piego ma non mi spezzo
"So quello che provi", replicò Charlotte, "sei sorpresa, molto sorpresa; è passato così poco tempo da quando Mr. Collins voleva sposare te. Ma quando avrai avuto il tempo di rifletterci un po' su, spero che capirai quello che ho fatto. Non sono romantica, lo sai. Non lo sono mai stata. Voglio solo una casa confortevole, e considerando il carattere, le relazioni sociali e la posizione di Mr. Collins, sono convinta che le possibilità di essere felice con lui siano favorevoli quanto quelle della maggior parte delle persone che iniziano la loro vita matrimoniale."
Sembrano parole aride, meschine. Ma rivelano il ruolo che credo Jane Austen abbia voluto affidare a Charlotte: il simbolo stesso della condizione femminile, come vittima della predestinazione al ruolo gregario nella società maschile, in cui si vale qualcosa solo in relazione all'uomo (padre o marito) a cui si appartiene.Non è un caso che Lizzie chiuda questo capitolo nel modo seguente:
Aveva sempre intuito che l'opinione di Charlotte nei confronti del matrimonio non fosse esattamente come la sua, ma non avrebbe mai immaginato la possibilità che, una volta chiamata a decidere, avrebbe sacrificato ogni suo sentimento migliore a favore di vantaggi materiali. Charlotte moglie di Mr. Collins era un quadro umiliante! E alla sofferenza di vedere un'amica abbassarsi e perdere la sua stima, si aggiungeva la penosa convinzione che sarebbe stato impossibile per quell'amica essere anche solo in parte felice nel destino che si era scelta.
E più avanti (cap. 26), quando arriva il momento fatale di lasciare l'Hertfordshire e la propria vita da nubile, Charlotte usa poche ma ferme e sentite parole per chiedere a Lizzie di scriverle e di andarla a trovare. Qui l'assennata Charlotte rivela l'ansia inguaribile di chi sa bene che sta per infilare volontariamente polsi e caviglie in catene pesantissime e sa che avrà bisogno di tutto l'appoggio morale e di qualche fuga dalla realtà per resistere e mantenere la posizione che ha assunto.
Nel film Pride and Prejudice del 2005, la scena della rivelazione del fidanzamento è stata stravolta e compattata con grande intelligenza, fino ad esprimere la quintessenza del ruolo di Charlotte.
Charlotte Lucas, ovvero: mi piego ma non mi spezzo
Non è un caso che sia stata scritta da Sua Maestà Austeniana Emma Thompson, come rivela lo stesso regista Joe Wright nel commento al film.E Claudie Blakely è perfetta nell'interpretare l'ineluttabile disperazione che scorre sotto le apparenze, il dolore nel leggere la delusione se non addirittura il disprezzo negli occhi dell'amica amatissima.Ricordo che, guardando il film per la prima volta al cinema, mi sono comossa profondamente. E continuo a farlo oggi. Emma è stata davvero brava...(Riporto di seguito il dialogo ma raccomando di guardare la scena dal film, all'inizio della traccia 8 del DVD edizione italiana.)
- Charlotte!- My dear Lizzie. I've come here to tell you the news. Mr. Collins and I are... engaged.- Engaged?- Yes.- To be married?- Yes, of course, Lizzie, what other kind of engaged is there?.. For Heaven's sake, Lizzie, don't look at me like that. There's no earthly reason why I shouldn't be as happy with him as any other.- But he's ridiculous!- Oh, hush! Not all of us can afford to be romantic. I've been offered a comfortable home and protection. There's a lot to be thankful for.- Charlotte..!- I'm 27 years old, I've no money, no prospects. I'm already a burden to my parents. And I'm frightened. So don't judge me, Lizzie. Don't you dare judge me.
- Charlotte!
- Mia cara Lizzie. Sono qui per darti la notizia. Mr. Collins ed io ci siamo... fidanzati.
- Fidanzati?
- Sì.- Per sposarvi?- Sì, ovviamente, Lizzie, quale altro genere di fidanzati conosci? Per l'amor del cielo, Lizzie, non guardarmi così. Non c'è al mondo alcuna ragione per cui non debba essere felice con lui come con chiunque altro. - Ma è un uomo ridicolo!- Oh, Taci! Non tutti possiamo permetterci di essere romantici. Mi è stata offerta una comoda dimora, e protezione. C'è molto di cui essere grata.- Charlotte..!- Ho 27 anni, non ho denaro, né prospettive. Sono già un peso per i miei genitori. E sono terrorizzata. Perciò, non giudicarmi, Lizzie. Non osare giudicarmi.

Ella sceglie tutto ciò che Lizzie (e Jane Austen stessa) non potrà mai accettare perché Charlotte si piega alle condizioni della società. Ma - attenzione - non si spezza!Ciò che me la fa amare ancora di più è la constatazione che anch'ella, nonostante tutto, riesca a stabilire le proprie condizioni, a mantenere la propria integrità.Non è forse questo che si può scorgere in ciò che leggiamo a partire dal cap. 28 quando Lizzie la vede "dal vivo" a Hunsford, e constata come riesca a dirigere quel suo improponibile marito ed abbia dato la sua impronta a tutta la casa?
In lei, dunque, Jane Austen sembra darci un ritratto fedelissimo della realtà che vedeva ogni giorno davanti ai propri occhi: frotte di donne sposate per forza e convenienza familiari a uomini non sempre gradevoli, talvolta insopportabili, senza amore, né rispetto, donne che pure riescono a mantenere e coltivare qualche recesso della propria anima. Per tutta la vita. Senza alternativa possibile. Riuscite ad immaginarlo?..Charlotte Lucas, ovvero: mi piego ma non mi spezzo
Ecco: se Lizzy è la faccia rivoluzionaria della condizione femminile, Charlotte è lo statu quo. Apparentemente due opposti, la prima risplendente di indipendenza, la seconda tragico simbolo sociale. Ma, a ben guardare, Jane Austen ci dice che in entrambi i casi c'è bisogno di tutta la forza e l'intelligenza e la sensibilità femminili per resistere e crescere e tracciare una strada nuova.
Non solo alle rivoluzionarie come Lizzie Bennet dobbiamo la nostra migliore condizione, oggi. E' anche alle donne come Charlotte Lucas - che si piega ma non si spezza - che dobbiamo rivolgere il nostro rispettoso ringraziamento.
Link Utili:
- il post precedente, sul matrimonio secondo Jane Austen: Marriageableness, ovvero: il grande equivico austeniano.
Note:
- tutti i brani dal romanzo Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio) sono nella traduzione di Giuseppe Ierolli
- la traduzione del brano tratto dal film Pride and Prejudice del 2005 è mia.

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