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Charmet e gli adolescenti

Da Rossellagrenci

CHARMET E GLI ADOLESCENTI

«Il papà non deve fare il deluso e la mamma non sentirsi troppo in colpa. Tutti devono fare un piccolo passettino per organizzare una pace conveniente. Altrimenti prevarranno le azioni e i comportamenti violenti».

«Le mamme oggi si sentono in colpa perché fanno questo mestiere da professioniste. Vogliono farlo bene: studiano, si consultano, si impegnano, hanno poco tempo ma ce la mettono tutta. Hanno generalmente un figlio unico, pensato a lungo, avuto tardi. Hanno una grande consapevolezza che il bambino ha tantissime abilità innate. Quindi pensano che se le cose non funzionano significa che sono state loro a sbagliare. Sono crudeli con sé stesse, quasi implacabili».
«Il padre aiuta il processo di separazione dalla mamma, incrementa il sentimento di responsabilità, diventa un modello. La simpatia, e soprattutto la stima profonda del padre, è una benedizione nei confronti del figlio. Per un ragazzo è tremendo portarsi dentro un padre sprezzante, che lo ridicolizza o lo umilia o non crede in lui».

Queste affermazioni sono state prese da un’ intervista su Famiglia Cristiana fatta allo psicoterapeuta Gustavo Pietropolli Charmet, docente di Psicologia dinamica all’Università Bicocca di Milano, attualmente presidente dell’Istituto Minotauro e del Centro aiuto alla famiglia in crisi e al bambino maltrattato di Milano.

Charmet potrebbe essere definito il “portavoce degli adolescenti”, e questo a 70 anni, con due figli quarantenni e tre nipoti!

Di Gustavo Pietropolli Charmet vi segnalo il libro: Non è colpa delle mamme. Adolescenti difficili e responsabilità materna.


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