U n po' di informazione in stile FocusTV. Quelle cose che se non sai non ti mancano, ma che se sai ti senti figo, invincibile e onnipotente. Quelle informazioni che puoi snocciolare per sembrare più dotto di quanto tu sia. Quegli argomenti che si possono tirar fuori durante una conversazione fatta di culi, tette, calcio e sguardi di disapprovazione (da parte dei dugonghi calcistici) appena sentono nelle tue parole una leggera e non ostentata cultura di base. O, semplicemente, quelle nozioni che possono incuriosire quando ti trovi a studiare altre lingue che dovrebbero condividere un'origine in comune con la tua. Punto e basta.
"In occidente la carta è nota con nomi diversi, da diverse origini. Il nome del papiro, latino papyrus (o papyrum) usato fino alla fine del XIII secolo per la pianta e il prodotto derivato, viene applicato ancora nel medioevo alla carta di stracci; la prima attestazione è in un documento di Federico II del 1231. Quest'uso si consolida con gli umanisti del Quattrocento e del Cinquecento e si conserva in molte lingue europee moderne: francese papier, spagnolo papel, inglese paper, tedesco Papier. L'altro nome del papiro, greco khártés, latino charta, per gli umanisti indica sia la pergamena che la carta; [...] e questo charta si continua in italiano, spagnolo, portoghese. In altre lingue europee prevale ora l'una ora l'altra di queste possibilità, salvo in russo, dove bumága continua il nome mediopersiano del cotone, pambak (l'antenato del nostro bambagia) e il papiro rimane solo nel nome, peraltro moderno, della sigaretta (papirosa)."1
Questa mattina, studiando uno dei testi per l'esame di Storia dell'Illustrazione, sono rimasto molto colpito da questo paragrafo, anche perché è una di quelle cose che la scuola non ti insegna, ma fanno parte di quel bagaglio di curiosità che non fa male possedere.
Un po' come la questione: perché cold inglese non significa caldo? Ok, se non la sapete ve la svelo io: cold deriva dal latino gelidus (formazione germanica cocconiana rulez!). Tiè!