Che adenoidi blues, signora!

Creato il 13 ottobre 2010 da Massmedili

“Il mio amore brucia come un incendio, baby, ma il tuo è poco più di una sigaretta”… (da: How Blue Can You Get?) .

Cynthia Ann Lauper, in arte Cyndi, newyorkese Doc (di padre svizzero e mamma napoletana) classe 1953, già popstar galattica degli anni Ottanta (seconda solo a Madonna come vendita di dischi), già attrice di cinema, TV e di teatro  (con  la sua interpretazione di Jenny dei pirati nell’Opera da tre soldi del 2002 non ha soltanto vinto un Tony, il più importante premio teatrale ametricano, ma è anche riuscita nell’improba impresa di rilanciare Bertold Brecht  e Kurt Weill nell’america post 11 settembre di George W. Bush: opera appunto NON da tre soldi), già cantante sofistaicata con At Last del 2003 (cinque milioni di copie vendute, recensioni entusiastiche, un rilancio di alcuni standard fondamentali ‘40/’50/’60 da Edith Piaf a Burt Bacharach), già cantante di jazz anni ‘30/40/50 in uno dei templi newyorkesi del genere, già attivita per i diritti gay famosissima con al sua True Colors Foundation e reduce dal non proprio esaltante risultato di Bring Ya To the Brink (2008) primo tentativo di rilanciarsi nel mondo della disco/dance… che cosa ti inventa?

Che in occasione del suo 57esimo (lo scorso giugno) compleanno finalmente si sente matura per cantare il blues. E naturalmente da pazza newyokese esaltata testona non lo fa come hobby secondario, ma ad altissimo livello: 12 standard 12 con comprimari d’eccezione come B.B King, Charlie “armonica” Musselwhite, Allen Toussaint, Jonny Lang, Ann Peebles.

Una cavalcata, come di consueto nel blues, fra classici di tutti i colori: una tiratissima Early in the morning, Rollin’and tumblin, un’immancabile Crossroads che è già singolo di richiamo (ma non è il pezzo migliore dell’album), la già citata How Blue Can You Get? e una quanto mai opportuna chiusa su Wild Women don’t have the blues.

L’operazione (la popstar che si degna di applicarsi al “povero” blues) poteva essere banalissima, banalotta, tristanzuola. Invece è una BOMBA, tant’è vero che il disco negli USA è al primo posto nelle classifiche blues da quattro mesi e Crossroads è diventato anche un videoclip, cosa rarissima nel blues. Che cosa è successo? Riassumiamo:

1) nel blues le operazioni meticce sono quelle che funzionano meglio. Dai Rollin’ Stones a Clapton passando per gli Zeppelin, la collaborazione di Miles Davis con John Lee Hoker: non è mai stato il purismo a generare capolavori…

2) che ormai siano le donne bianche ad avere il blues quasi più più dei maschi neri è qualcosa di assodato: penso alle texane come Lou Ann Barton , Marcia Ball, Angela Strehli ma anche, naturalmente, a Susan Tedeschi e a una “non purista” come la folkantautriceblues Lucinda Williams … Faccio abbastanza fatica a pensare a qualcosa di più entusiasmante nel blues negli ultimi 20 anni…

3) la Cyndi è proprio BRAVA. Se vi risordate solo la sgallettata di Girls just want to have fun… vi siete persi la tipa che ha scritto uno dei più begli standard jazz dell’ultima parte del ‘900 Time after time (e andate a risentire come lo suonava Miles Davis in Tutu prima di azzardare un qualsiasi giudizio). Ha talento e carattere da vendere. E la sua voce adenoidea, un po’ invecchiata, applicata al blues funziona da matti. A tratti sembra di sentire un’ Etta James rediviva. Nella speranza che nel prossimo disco la Cyndi ci dimostri che At Last lo sa cantare meglio lei di Beyoncé.


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