RIZZOLI
Amo la tv trash, anzi, oserei dire che più è trash più mi piace, perchè, dai, ammettiamolo: le litigate dei talk-show sono più di intrattenimento di qualsivoglia altro programma serioso.
E chi può assurgere meglio al ruolo di regina dei talk-show più di colei che ha fatto d
elle litigate televisive un mestiere?
Sto parlando, ovviamente, di Selvaggia Lucarelli, per la quale ho sempre avuto un debole, grazie alle strigliate che zittivano ogni uomo che osava contraddirla nei salotti pomeridiani della tv.
La vera ammirazione, però, l'ho provata solo dopo saver conosciuto l'altro lato di quest'esilarante personaggio mediatico, quello meno conosciuto, ma più ricco di sfaccettature, ovvero la Selvaggio scrittrice.
Mi sono innamorata del suo libro "Che ci importa del mondo" perchè l'ho trovato ricco di sarcasmo mai incattivito nè volgare, genuino e spontaneo, proprio come è lei.
L'ironia intelligente già emergeva dai suoi pungenti tweet e articoli del suo blog, ma in questo libro ha dato il suo meglio perchè è riuscita a rendere esilarante momenti di vita quotidiana.
La trama è pressochè inesistente, perchè travolta dal flusso di coscienza della protagonista, che non possiamo che immaginare con le sue sembianze. Il libro, infatti, pur non essendo autobiografico, rivela più lati di Selvaggia di quanti lei abbia voluto mostrarci ed è difficile non rivedere nel figlio Orlando il suo Leon o nell'ex marito Laerte Pappalardo o ancora in Giusy Speranza l'onnipresente Barbara D'urso.
Leggendo di Viola Agen rivediamo Selvaggia dibattere nei talk-show, scopriamo che dietro all'apparente forza caratteriale si cela una donna, amica e mamma sensibile. Ed è proprio il rapporto con il figlio che mi ha intenerito, un bambino con cui spesso e volentieri si scambia il ruolo dell'adulto di casa e che sta già maturando la sagacità che contraddistingue la madre.
Se proprio dovessi trovare un difetto ad ogni costo direi che la descrizione di Vasco Martini, uno dei principali personaggi maschili, non rende giustizia all'idea che Selvaggia stessa aveva di lui mentre scriveva, infatti solo nei ringraziamenti finali svela che per questo ruolo si era ispirata a Cesar Cabo, il sexy sindacalista spagnolo, che, però, non ha nulla a che vedere con la descrizione dello smilzo e allampanato promettente sindaco di Milano. Un racconto brillante scritto in maniera scorrevole e mai banale. Si legge volentieri e cattura l'attenzione dalla prima all'ultima pagina, creando anche una certa dipendenza dall'Agen-pensiero.
In sostanza vengono narrati pochi fatti per dar spazio a tutte le emozioni: amicizia, amore, odio, irritazione, esasperazione, tutte quante rivisitate in chiave ironica.
Volente o nolente leggere Che ci importa del mondo ti stampa un sorriso in volto, descrive situazioni in cui bene o male tutti noi ci siamo trovati almeno una volta, non è il classico romanzo rosa che ha più del fantasy che del romantico, niente uomini irragiungibili sedotte da donne prive di autostima, qua le donne sono piene di difetti, cellulite sulle cosce e chiletti di troppo, ma sono autentiche e autodeterminate.
Non è difficile calarsi nei panni di Viola, perchè lei raccontando di sè racconta anche la nostra storia, fatta di delusioni amorose, amicizie fraterne, appuntamenti disastrosi e lavori stressanti.
Un libro scritto da una donna per le donne, che strizzerà anche un po' l'occhio ai soliti clichè sugli uomini e il mondo femminile, ma lo fa in maniera frizzante e allegra.
Una lettura d'evasione che con la sua leggerezza riesce persino a farti riflettere, insomma un must-have per le amanti dei romanzi chick-lit di qualità.
Voi lo avete letto? Cosa ne pensate? Vi è piaciuto il brano sulla parità tra uomo e donna?
Fatemelo sapere lasciandomi un commento!