Che cos'avrà mai, sul collo, di così buono? Che mi vien sempre voglia di infilarmi lì in mezzo..
Certo, adesso di odori buoni ne so parecchi: in alcuni giorni, dalla finestra di quella cucina vengono fuori certe promesse di paradiso che mi metterei in mezzo al prato, col naso per aria e la pancia a terra, solo per annusare in santa pace.
Ma poi rimango così ben poco, perché arriva subito quell'altro coglionazzo di mio fratello, e mi salta addosso: vuole sottomettermi, quel piccolo ammasso di pelo.
E' sempre la stessa storia: se io prendo il papero di pelouche, lui vuole il papero di pelouche. Se io prendo una tigella rinsecchita da rosicchiare, lui, guarda caso, vuole la stessa tigella.
E se arriva giù lei (dio solo sa quanto l'ho aspettata, che scendesse quei benedetti gradini, per darci una carezza o un biscotto) ecco subito che si mette a saltare come un matto, e me la vuole monopolizzare tutto il tempo.
Ma lei è brava però: non fa delle preferenze. Ci prende su in braccio tutti e due. E io, mentre sono lì vicino, ne approfitto anche per dare un bel morsicotto sull'orecchio del coglionazzo, così impara ad essere troppo invadente.
Mi ricordo poco, di quando sono nato.
So che c'era sempre lì la mia mamma, e che diventava sempre più magra, con me e tutti i fratellini (coglionazzo compreso) che tiravamo latte come dei matti.. Poi non è stato più lo stesso, da quando abbiamo messo su i denti: non so perché, ma adesso se ci attacchiamo alla mamma lei si arrabbia di brutto, e ci dà una bella testata per scostarci via.
Ma era così buoooono, quel latte.
Me lo sognavo anche di notte.
E mi sognavo di correre.
E di abbaiare.
Fine.
Non è che abbia poi tutta quella scelta di sogni, da sognare. Però mi piaceva lo stesso sognarli, anche se erano sempre gli stessi.
Ora sogno anche questa cosa qui: il collo di lei, quelle poche volte che ci arrivo.
Lei è strana, perché non ha il pelo. E non abbaia: cioè, in realtà qualcosa lo fa, soprattutto se faccio la pipì sul tappeto, ma non è proprio proprio un "abbaiare". Forse deve ancora imparare: io ci provo a insegnarle come si fa ad abbaiare, ma più io abbaio, più sembra che lei non capisca.
E' proprio strana.
Ma anche lei mi dà delle cose da mangiare buonissime..
Forse lei è la mia preferita proprio per questo: perché mi fa sempre mangiare tanto.
Chissà se lo fa anche per gli altri, oltre che per me, il mio fratellino coglionazzo, e l'altro grosso senza pelo: anzi, quello grosso un po' ce l'aveva, il pelo sulla faccia! Ma una mattina ho visto che non ce l'aveva più: sarà la primavera, che non c'è freddo e il pelo non serve più, per coprire la faccia. E però io il mio pelo ce l'ho ancora, e ci vanno in mezzo tutte delle bestioline schifose, ah, che se le prendo con i denti, gli faccio vedere io, gli faccio vedere!..
Va beh, torno dal fratellino coglionazzo.
Speriamo che lei arrivi presto.
E che ci dia sempre da mangiare.
Non so come si chiama questa cosa qui, perché non l'avevo mai sentita prima.
Ma se fossi senza pelo, penso che la chiamerei amore.