Magazine Politica
Un uomo può passare anche tutta la propria vita con una donna che non ama ma alla quale vuole bene. O che stima. O che ha molti soldi. Le cose possono perfino funzionare, spesso anzi è così. La sicurezza, la stabilità, la costruzione giorno per giorno di un rapporto molto concreto sono valori, non robaccia. Ma quest'uomo, pur con tutti gli sforzi, non potrà mai innamorarsi di questa donna. Non solo con tutta la buona volontà e la pazienza, ma neppure con tutto il rimpianto di non poter amare d'amore la donna della propria vita. Quest'uomo potrà considerarsi in pace e fortunato, oppure custodire in fondo al cuore la nostalgia della passione. Potrà rimpiangere un grande amore avuto e perso, o potrà non averlo mai sperimentato. Potrà essere deluso dalla vita (che prima o poi costringe a scendere a patti con una realtà diversa da come vorremmo) o dirsi che è meglio così, che la passione è qualcosa di entusiasmante ma effimero, mentre il matrimonio è forse meno esaltante ma più denso di positività. Anzi, che crescere significa porprio questo: passare dalle "cotte" adolescienziali alle storie "mature" dell'età adulta. C'è però anche chi, accorgendosi di vivere con una persona che non ama completamente, sceglie di lasciarla. Accettando il rischio che il grande amore non arrivi mai. Mettendo in conto una vita di solitudine e di attese frustrate. Un uomo così può essere più coraggioso e coerente, non necessariamente un bambino che si rifiuta di crescere. La società capitalistica è come una donna brutta ma piena di grandi doti umane. La società non capitalistica è il grande amore. Che esiste, è reale, anche quando non è ricambiato. Anche quando non arriva. Con la società capitalistica si può convivere. La si può stimare e persino serenamente sposare. Ma amarla no, non si può proprio. Come nel caso di una donna brutta, è lei, la società capitalistica, ad essere innamorata dell'uomo.