Molto spesso quando si parla di computer, di smartphone o di tablet, si sente parlare di firmware, di BIOS o di UEFI. Ma che cosa sono e soprattutto a cosa servono?
Che cos’è il firmware ?
Il termine firmware deriva dall’unione di firm (stabile) e ware (componente) e si pronuncia firmuèr. Si tratta di un particolare programma che è memorizzato in una piccola memoria non volatile all’interno di un computer (fisso o portatile), di uno smartphone o di un tablet (ad esempio Android, iOS o Windows Phone), di un masterizzatore, di un hard disk (anche di tipo SSD), di un modem/router, di una stampante, di un televisore, e in generale, in qualsiasi tipo di dispositivo elettronico. Il compito del firmware è quello di far partire il dispositivo stesso e consentirgli di far dialogare l’hardware con il software. Mediante un aggiornamento del firmware è possibile, ad esempio, correggere errori, introdurre nuove funzionalità, migliorare le prestazioni ed altre cose del genere (ma è pur sempre un’operazione molto delicata): per questo motivo è importante aggiornare il firmware, anche se alle volte un aggiornamento (o upgrade, che si legge apgrèid) del firmware potrebbe risolvere diversi problemi ma introdurne di nuovi (quindi, se il dispositivo funziona bene, sarebbe meglio non aggiornarlo).
Che cos’è il BIOS ?
Lo scopo principale del BIOS (che deriva dall’inglese Basic Input-Output System) è quello di inizializzare e testare tutte le componenti, hardware e periferiche, presenti in un computer e, successivamente, dare il via al sistema operativo:
Sostanzialmente il BIOS non è altro che un insieme di regole software che vengono memorizzate in una memoria non volatile (generalmente di tipo ROM) cioè una memoria che conserva i dati anche a computer spento (al contrario della RAM) e che è direttamente saldata sulla scheda madre:
Il BIOS del computer viene generalmente scritto su memorie di tipo EEPROM (che sono delle memorie riscrivibili), in modo tale da poterlo aggiornare per correggere eventuali problemi, introdurre nuove funzionalità o aggiungere il supporto a nuove periferiche hardware. Sebbene la procedura di aggiornamento del BIOS è facilmente eseguibile da tutti, durante la fase di aggiornamento del BIOS bisogna prestare la massima attenzione perché, se non va a buon fine, la scheda madre (e di conseguenza l’intero computer) non sarà più utilizzabile. Per accedere al BIOS (dal quale è possibile, per esempio, impostare l’ordine di avvio) basta premere di solito uno o più tasti (come CANC, F1, F12 o CTRL+ESC), nella fase di POST, cioè quella prima del caricamento del sistema operativo (dove vengono visualizzate le specifiche del computer, ed eventualmente errori):
Che cos’è l’UEFI ?
L’UEFI (che si dovrebbe pronunciare iuèfai, che è l’acronimo di Unified Extensible Firmware Interface) si trova su tutte le schede madri dei computer moderni ed è, in poche parole, il successore del BIOS. L’UEFI, praticamente, non è altro che un BIOS che offre nuove funzionalità, risolve diversi problemi (rispetto al vecchio BIOS) e in più aggiunge un’interfaccia grafica utilizzabile anche mediante il mouse:
Prima dell’UEFI si parlava di EFI che erano le specifiche iniziali proposte da Intel sulle quali poi nacque l’Unified Extensible Firmware Interface Forum, composto da diverse famose aziende, che rielaborarono e migliorarono queste specifiche creando poi lo standard UEFI. Grazie all’uso dell’UEFI, è possibile quindi avviare ancora più velocemente il sistema operativo, proteggere l’avvio del computer da malware/virus e, in teoria, permette anche di utilizzare un browser per navigare in internet senza bisogno di installare alcun sistema operativo.