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Sempre più impellente è la questione dei prezzi (troppo alti) degli ebook. Oggi non costano molto meno di un volume cartaceo. Certo, un pò' si risparmia, si possono trovare delle promozioni, molte opere di esordienti in ebook sono davvero convenienti. Ma non è abbastanza. I lettori forti spesso utilizzano entrambi i mezzi, cartaceo e digitale. La scelta è dettata certamente dalla possibilità di leggere più libri risparmiando almeno un po', oltre che dalle esigenze di spazio, di praticità, di reperibilità veloce del testo (a scaffale si trovano solo le ultime uscite e i classici più noti). Uno dei problemi sta sicuramente nel fatto che l'IVA imposta sugli ebook non è la medesima che per i libri cartacei. A quest'ultimi è applicato il 4% mentre ai primi il 22%. Perché? Chi ha creato queste regole ha semplicemente considerato l'ebook un prodotto pari a qualsiasi software, senza preoccuparsi delle implicazioni derivanti: resistenze nell'uso del digitale da parte di molti, aumento della pirateria, privazione di stimoli verso la lettura di quanti non sono lettori appassionati, ma che, amando il supporto informatico, vi si potrebbero avvicinare, così come nei riguardi dei nativi digitali, disincentivazione delle case editrici nell'investire per nuove forme di editoria digitale (capitolo a parte poco discusso, ma molto ricco). Siamo in tempo di crisi, i lettori continuano a diminuire e questo porta all'ulteriore crisi del mercato dei libri. Alzi la mano chi pensa che aumentando i prezzi si recupereranno gli introiti perduti...
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