Come scrive Tooby, pare che da gennaio 2013 arriverà una nuova patrimoniale:
La storia è ancora più mostruosa se consideriamo la porzione del patrimonio che lo Stato incamererà. Se uno ha 1000 euro pagherà 34,20 euro, ovvero lascerà allo Stato il 3,42% del proprio patrimonio; chi invece possiede un patrimonio finanziario di 100000 pagherà 100 euro, ovvero lo 0,1% del proprio patrimonio. Ciò significa che non solo va a farsi benedire il principio di progressività dell'imposizione fiscale, ma pure un eventuale principio di proporzionalità: in altre parole, più sei ricco e meno paghi in rapporto al tuo patrimonio
Lo so che non è bello fare i conti in tasca agli altri e che più triste è farli in tasca a sé (anche al Sé). Però, appena ho letto questa roba m'è preso voglia di bestemmiare.
Non è invidia sociale, no. È solo per appuntarmi da qualche parte questa ipotesi di tassazione per vedere se sarà approvata dall'attuale Parlamento.
Stasera ho visto Calderoli durante un servizio del tg di Mentana camminare vestito autorevolmente per entrare nella commissione parlamentare relativa che si occupa della riforma elettorale.
Calderoli e tutti i leghisti presenti. I trasfughi da un partito all'altro. I dipietristi esondati. I Responsabili ( Do you remember?). Che dolore profondo: cinque interi anni di rappresentazione popolare allo stato puro. Questa è stata l'Italia del potere legislativo. Due governi. Uno che è stato una disgrazia peggiore di un terremoto. L'altro di un'alluvione. La faccia del primo ministro del penultimo governo è impresentabile. La faccia del primo ministro del governo in carica è presentabile. Impreco. Prego.
Salvami Dio! L'acqua mi è alla gola!
In una voragine sto precipitando
Niente ho a cui aggrapparmi
Vado giù tra le acque del profondo
La carne mi brucia ho consumato gli occhi
C'è più gente a odiarmi ciecamente
Di quanti io abbia in capo
Dissimulati che in corpo ossa.
Che cosa ho da rendere se non ho tolto?
Tu sei avvezzo Dio alla mia empietà
Ma non ti è ignota la mia espiazione
Che non ci resti impigliato
Che il mulinello d'acque profondo
E le Cateratte non mi travolgano
Il Baratro non m'inghiotta
Il Pozzo la sua bocca sopra di me non chiuda
Rispondimi beatifico Signore
Nella tua immensa pietà accorgiti di me
Al servo tuo non negare il tuo Volto
Presto rispondimi il Nemico è in me
Affàcciati alla mia anima
Il tuo riscatto affievolisca i miei nemici
Tu conosci le infamie che sopporto
Ti sono ben noti i miei aguzzini
Oltraggi soffro da spezzarmi il cuore
Aspetto un compianto e non l'ho da alcuno
Non trovo uno che mi consoli
Negli alimenti mi mettono cicuta
Per la mia sete mi danno aceto
Gli diventi la tavola un capestro
I loro arrosti sacri un tagliagola!
Gli si abbuino gli occhi li colga la cecità
Rompigli i reni per sempre
Rovesciagli addosso la tua rabbia
Appiccagli il fuoco del tuo furore
Devastagli l'accampamento
Restino vuote le loro tende
Per il loro accanirsi su chi tu hai colpito
E della tua vittima fare più acuto il dolore
Dàgli un castigo adeguato alla colpa
Possano mai vedere la tua salvezza
Cancellali dal Libro della Vita
Tra i salvati non siano più scritti
Ma a me nella miseria e nel dolore
Il sollievo concedi del tuo aiuto
Salmo 69 (!), Libro dei salmi, Adelphi, Milano 1985, versione di Guido Ceronetti