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Che dottoressa, ragazzi

Da Paultemplar

Che dottoressa, ragazzi

Un piccolo borgo della Sicilia è in rivolta, perchè in paese dopo la morte del vecchio medico condotto nessuno può garantire l’assistenza medica.
Così sul posto viene mandata una procace dottoressa teutonica, che al suo arrivo sull’isola trova rifugio in casa di una famiglia stramba, composta da un facoltoso agricoltore, da Rosalia, moglie svampita dell’uomo, da Sasà il figlio timido e foruncoloso, dall’allupato nonno che tenta sempre di allungare le mani e dalla cameriera Carmelina che deve tenere a bada le lunghe mani dei tre componenti maschi della famiglia.

Che dottoressa, ragazziMariangela Giordano

Maria Pia Conte

La dottoressa deve far fronte da subito a situazioni impreviste, come le attenzioni pesanti dei maschietti di casa, di quelle di alcuni suoi pazienti e sopratutto con la “consueta” ignoranza della popolazione locale.
Dopo alcune disavventure, la dottoressa avrà una relazione con Sasà che finalmente è dventato uomo e potrà svolgere il suo lavoro con rinnovata lena.
Commediaccia semi- erotica, indisponente e sciatta, Che dottoressa ragazzi rappresenta uno dei punti più bassi della commedia sexy.
Il perchè è individuabile dopo 5 minuti dall’inizio del film; l’arrivo di Grun (non sono certissimo del nome dell’improbabile dottoressa), medico disinibito e abituato alla famosa cultura del nord trova un’immediata accoglienza da parte dei galletti della famiglia che la ospiterà, mostrando da subito il solito repertorio di luoghi comuni sul machismo del sud.

Che dottoressa, ragazzi Che dottoressa, ragazzi

Non solo; ad aggravare la fiera dei luoghi comuni ecco arrivare una’utentica perla, a cui assistiamo con sgomento; una ragazza si reca da Grun perchè ritiene di essere incinta “da due giorni”.
Alla legittima perplessità della dottoressa, la ragazza (che è ancora vergine, come ha modo di constatare Grun), risponde che due giorni prima un giovane l’ha portata in un fienile e le si è strofinata addosso.
“Disonorata sono”, conclude la ragazza con un accento siciliano assolutamente improbabile!

Ecco, il tenore della pellicola è questo: non si ride nemmeno per errore anzi, ci si indigna davanti alla fiera, al festival dei luoghi comuni che il regista del film Baldanelli propone praticamente ad ogni sequenza del film.
Lui, baldanelli, due anni dopo girerà un’altra perla, uno dei film più trash della storia del cinema, quell’Incontri molto ravvicinati del quarto tipo che rappresenterà il fondo del fondo della commedia erotica.
Ad aggravare il tutto, se possibile, la recitazione del cast maschile degna di un canile.
Unico elemento di un relativissimo interesse è rappresentato dal cast femminile, visto che le tre protagoniste quanto meno conoscono il loro mestiere.

Maria Pia Conte, la dottoressa, in realtà altro non deve fare che spogliarsi e lei accontenta tutti mettendo in mostra un corpo prosperoso e null’altro; Mariangela Giordano, la Rosalia svampita e sciocchina che vive in casa con i tre galletti perennemente allupati fa il suo, castigatissima come non mai perchè concede solo la schiena nuda al tourbillon di seni e natiche del film.

Infine la sventurata Femi Benussi, capitata sul set sbagliato e alle prese con un personaggio ridicolo, la cameriera un pò esibizionista e un tantino porcella; sentirla parlare in siciliano è una tortura indicibile e tra l’altro i suoi fans debbono accontentarsi solo di un paio di sequenze in cui mostra seni e natiche.
Insomma, un disastro completato anche dalla mancanza di una location con cui rifarsi gli occhi; poichè il film non è erotico nemmeno per errore, lo spettatore può consolarsi con le grazie di Maria Pia Conte e nulla più.
Un film da scansare come una malattia esantematica.
Ps: il solito ineffabile Morandini tira fuori questa mini recensione che è uno spasso: “Dopo le studentesse, le supplenti, le infermiere, ora sono le dottoresse a far da specchietto per le allodole per attirare il pubblico dei guardoni. La solita Femi Benussi fa il medico condotto in un’isoletta. Ovvio che gli abitanti si inventino malattie di ogni genere pur di farsi visitare dalla bellona; altrettanto ovvio che le rispettive mogli non vedano di buon occhio il nuovo medico condotto.”

Femi Benussi

Per una volta il critico, che ovviamente si è ben guardato da vedere il film, per sua fortuna, azzecca la recensione. Come abbia potuto confondere la Conte con la Benussi resta però un intrigante mistero.
Che dottoressa, ragazzi!
Un film di Gianfranco Baldanello. Con Femi Benussi, Mariangela Giordano, Francesco Parisi, Maria Pia Conte,Lucio Como
Erotico, durata 90 min. – Italia 1976.

Che dottoressa, ragazzi

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