A inizio settimana, quando ho cominciato lo stage in biblioteca, pensavo di scrivere un post divertente e (auto)ironico su quest’esperienza. Pensavo male. Arrivata a venerdì sera sono disgustata, e non solo per la puzza di sudore stantio che Busy emana a ogni ora del giorno.
Dopo ore passate a fare lavori che con la biblioteca non hanno niente a che fare (ho dovuto imbustare, fotocopiare, catalogare, ordinare, etc etc delle cose per un concorso) stasera ho osato chiederle se domani mi spiega un po’ come funziona il sistema Sebina per gestire i prestiti. La sua risposta
Eh ma non penso tu sia in grado, di star qua, di usarlo, di reggere il ritmo della gente che viene, no no, domani ti insegno a sistemare le riviste che è semplice da fare.
Riassumiamo quello che io secondo Busy non sono in grado di fare:
- non sono in grado di gestire 10 avventori in 3 ore, cioè tre persone all’ora + il solito ragazzo che viene lì per usare il pc;
- non sono in grado di rispondere male alle persone che giustamente si chiedono dove sono andati a finire i libri prenotati settimane fa;
- non sono in grado di telefonare alle persone che da settimane aspettano i libri sollecitandole perché lei non può avere troppi libri in giro;
- non sono in grado di usare un computer senza spegnere e riaccendere ogni volta che si blocca per 2 secondi;
- non sono in grado di perdere i libri come fa lei, perché solo lei può perdere i libri (che non sono i suoi, precisiamolo) ma la colpa non è sua;
- non sono in grado di arrivare tutti i giorni con almeno 20 minuti di ritardo, pur abitando dietro la biblioteca;
- non sono in grado di farmi i cazzi degli altri, chiedendo cose assolutamente inopportune per regolarmi coi prestiti di libri che non sono miei (né tanto meno suoi).
Tre conversazioni ascoltate in questi giorni
1.
- Salve, vorrei il terzo libro di Zafon, “Il prigioniero del cielo”
- Eh ma tu hai già in prestito il secondo
- Sì lo sto leggendo
- Ma a che punto sei?
- A metà circa
- Ah ma allora aspetto a prenotartelo, vieni quando l’hai finito
2.
- Salve, vorrei questo libro
- Eh ma io qua non ce l’ho, te lo devo prenotare… tu quando vai in vacanza?
- Parto la settimana prossima, ritorno prima della fine di luglio e poi riparto a inizio agosto, perché?
- No perché io dalla prossima settimana sono in ferie e qua la biblioteca è aperta ma chi viene non è capace, aspetto a prenotartelo
- Eh ma a me serve prima di partire
- Non puoi aspettare?
- Eh no
- Ah ma io non so cosa dirti, se lo prenoto poi resta qua e quelli che vengono non so come faranno
- Ok, vado a comprarlo, grazie arrivederci
3.
- Salve, ho prenotato questo dvd
- No qua non c’è
- Ma come? Ero venuta due settimane fa e lei mi aveva detto che l’avrebbe prenotato dopo una settimana perché secondo lei era troppo presto
- Eh ma qua non c’è, non so che dirle
- E io come faccio adesso?
- Ah non lo so, non vorrà mica dare la colpa a me? No perché qua è il sistema che ha fatto casino con la prenotazione, non è colpa mia, comunque se vuole glielo prenoto ma arriva la prossima settimana solo che io sono in ferie quindi è meglio di no
- No a me serve oggi, lei mi aveva detto che entro venerdì arrivava
- No qua non c’è, non so come mai, però può andarlo a prendere in un’altra biblioteca, vede là (paese a 30km dal nostro) è disponibile
- No non riesco ad andarci, mi arrangerò in qualche modo, arrivederci
Cara Busy, tutte le sere baciati i gomiti per il posto pubblico che occupi (e chissà come ci sei arrivata ad occuparlo), perché se fosse per me di mestiere dovresti cagare nei campi per concimarli e con la puzza che emani allontanare gli uccelli.
Che è semplice da fare. Come mi dici sempre tu.