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Che fare?

Creato il 08 marzo 2013 da Patuasia

Se in superficie ancora non si avverte, sotto la crosta del quotidiano la campagna per le regionali è tutta un bollore. Accordi, incontri carbonari, promesse, doppi giochi… la politica più tradizionale offre il meglio di sé. Personalmente non sono neppure arrivata alla frutta che già i conati turbano il mio delicato equilibrio gastrointestinale. Che razza di campagna elettorale potrò mai affrontare, se non c’è uno straccio di obiettivo che mi stimoli? Mandare all’opposizione Rollandin e questa orrenda maggioranza, è un ottimo traguardo da raggiungere, ma per sostituirli con il clan dei Viérin? Togliere un accentratore per metterne in piedi un altro? Un sistema di clientele che rimpiazza un altro sistema di clientele? Scambiare una Union con un’altra? No, grazie non mi interessa. Eppure le alleanze saranno necessarie: la democrazia si fa con le somme. Quindi parrebbe inevitabile una intesa fra le componenti dell’Alleanza autonomista progressista e l’UVP, intesa che seppellirebbe la componente più a sinistra dell’Alleanza così come Alpe, a suo tempo, ha sepolto la sua componente verde e urbana (VdAvive). Il PD rimarrebbe stritolato fra le due ali dell’integralismo unionista. Può un quadretto simile sollecitare la mia naturale propensione alla partecipazione attiva? No, non può. Mancano le prospettive. Perché non può essere una prospettiva la vittoria di un clan unionista su un altro clan unionista. Roba da villaggio tribale. Rimane il M5s, che però si tiene fuori. Non farà alleanze con nessuno. Voterà a favore o a sfavore. Controllerà chi si è già fatto astuto. La sua presenza sarà necessaria, ma non cambierà la sostanza: quella starà in mano ai soliti.


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