Quasi fuori tempo massimo ieri ho deciso di approfittare del pomeriggio quasi primaverile per andare a vedere la “Madonna Esterhazy” di Raffaello a Palazzo Marino.
Logicamente c’era una coda infinita che ingombrava quasi tutta Piazza della Scala, una coda composta da tanta gente di ogni età moderatamente paziente, rassegnata ad aspettare il proprio turno.
Mi sono messa in coda anch’io, anch’io moderatamente rassegnata ad aspettare il mio turno e, mentre la lunga fila procedeva lentamente, ho passato il tempo un po’ abbandonandomi ai miei pensieri, un po’ ascoltando i discorsi oziosi delle persone che mi circondavano,: resoconti delle vacanze natalizie delle due famigliole davanti a me, alti lamenti sulle follie degli insegnanti delle due ragazzine dietro di me.
Alla fine, dopo più di un’ora abbondante, ho varcato la soglia del palazzo custodita da un “ghisa” elegantissimo e ho potuto ammirare con calma il capolavoro di Raffaello esposto insieme alla “Madonna con il bambino” di Boltraffio e ad una copia della “Vergine delle rocce” di Francesco Melzi.
La spiegazione delle opere è stata esauriente e molto precisa perciò ho potuto veramente gustare i dipinti.
E’ stata un’esperienza emozionante, ma che fatica stare in piedi per tanto tempo!