Che fine fanno gli animatori?

Da Marimoreno @morenomari

Molte delle  persone che hanno avuto la fortuna di fare vacanze nei villaggi turistici non possono aver ignorato la figura degli animatori, ragazzi pieni di talento che rimango impressi nei ricordi dei vacanzieri al pari del mare cristallino o del sole cuocente. Molti di questi “animatori” sembra siano nati per questa professione e a vederli in una vita “civile” sembrerebbero fuoriluogo. Le cose però cambiano e anche gli animatori crescono, il lavoro più bello del mondo comincia a star stretto e il tempo è un terribile nemico. Dopo una vita nei villaggi dove ha imparato a fare un pò di tutto l’animatore si pone la fatidica domanda “COSA FARO’ NEL MIO FUTURO?”

Non esiste un termine preciso per la “voglia di sicurezze” dell’animatore, c’è chi si pone questa domanda nella fase crescente nella sua vita in villaggio e tenta le scalate della carriera diventado capo animazione, capo villaggio etc. oppure chi se la pone nella fase calante o meglio quando comincia a mancare il lavoro e le sicurezze.

Io nella mia carriera sono riuscito a “staccarmi” dalla vita dell’animatore al momento giusto per continuare un percorso parallelo sempre nei villaggi, ma non tutti hanno avuto la mia stessa fortuna. Cosa fosse successo ai miei vecchi colleghi è rimasto un mistero per molti anni, ma con l’avvento di Facebook sono rientrato in contatto con moltissimi ex-animatori, proverò quindi a fare un analisi sul DOPO-VILLAGGIO.

Qualche ex-animatore che conosco hanno fatto carriera nell’animazione, dopo tanti anni come responsabile infatti si comincia a lavorare direttamente per le agenzie e insegnare quello che si è imparato, questo lavoro non adatto a tutti però perchè per lavorare nel commercio ci vuole una certa attitudine, i più artisti difficilmente vengono assunti e ancora più raramente hanno fortuna nel mondo dello spettacolo.

Una buona parte degli animatori cerca di rimanere nell’ambiente turistico, magari staccandosi lentamente dal mondo animazione per occupare altri ruoli nei villaggi. Conosco moltissimi ex animatori che si sono messi a lavorare per società che organizzano viaggi e incentive oppure direttamente in agenzie di viaggio.

Gli animatori con la “A” maiuscola spesso portano le loro conoscienze in città con eventi creando agenzie di spettacolo, ma anche se le cose andranno bene rimarrà sempre lo spettro del villaggio dove si facevano le stesse cose, ma con molto più divertimento.

Animatori con la mentalità più imprenditoriale creano società ed aziende, ma difficilmente diventeranno persone serie, anzi metteranno nel nuovo lavoro un pò di pepe e simpatia proveniente dai villaggi.

La maggior parte degli ex-animatori però ha un duro approccio con la vita “reale”, gli anni nei villaggi diventano anni persi e il mondo del lavoro non sempre apprezza gli anni passati facendo animazione, il lavoro che è stato fatto sudando e con il cuore viene sottovalutato e confuso con chi non ha fatto niente nella vita. Molti degli animatori che hanno avuto un pò di difficoltà vedono sempre la valigia come una via d’uscita, ma il villaggio non sempre è così clemente ultimamente sopratutto con la crisi del turismo ho trovato molti dei miei ex-colleghi a casa in attesa di un lavoro e una nuova vita.

Gli ex-animatori sono comunque tra di voi, magari non gli riconosciete e possono essere confusi con persone “normali”, ma chi ha lavorato nei villaggi porta nel cuore il segreto per far sorridere la gente, un bene inestimabile che deve essere conservato vicino alla malinconia cronica della nostalgia del villaggio.

Con questo non voglio far sembrare che gli ex animatori non combinino niente… c’è chi fa carriera, chi fa soldi e chi si realizza riuscendo a sfruttare la marcia in più che il villaggio ti regala. Conosco un ex collega in particolare che dopo aver fatto l’animatore ha fatto moltissimi soldi e alla fine è diventato pure presidente del consiglio…


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