Succede solo per i libri più importanti, quelli che continuano a risuonare dentro anche una volta che li abbiamo riposti sullo scaffale. I personaggi che hanno preso vita dalla pagina non è che si congedano e spariscono, ombre tra le ombre. Rimangono, in qualche modo, si tratti del Corsaro Nero, di Emma Bovary oppure del maggiordomo Jeeves. Continuano ad accompagnarci e a volte riusciamo anche a intavolare dei dialoghi immaginari.
E se vale per i lettori, figurarsi per lo scrittore che quei personaggi li ha creati. Arriva un momento in cui li lascia andare come una nave che molla gli ormeggi?
A questo proposito dice cose bellissime Marguerite Yourcenar In Ad occhi aperti, il libro intervista con Matthieu Galey.
I personaggi sono sempre lì, costantemente presenti? chiede l'intervistatore. E lei, la donna da cui hanno preso vita personaggi indimenticabili come Adriano e Zenone:
Sono tutti presenti, come sono presenti anche i vivi che amo o che mi interessano, presenti o passati. la conosco molto poco ma, quando se ne sarà andato, anche lei sarà presente. Credo di non rinunciare mai a un essere che ho conosciuto, e in nessun caso ai miei amici
Bello, i personaggi come amici a cui non si rinuncia mai. Ma anche gli amici sono come i personaggi, possibilità alternative della nostra vita
Attraverso loro, ho vissuto delle vite parallele. Lo stesso avviene con i miei amici in carne e ossa... Ogni simpatia e ogni comprensione accordate a degli esseri, appartengano al passato o al presente, nascano dalla nostra mente, ci accompagnino o incrocino la nostra strada nella vita, moltiplicano le nostre occasioni di contatto con la realtà
Non avevo mai pensato così, alle amicizie, di carta o in carne e ossa che siano, come alla moltiplicazione della nostra vita: le tante alte vite che discendono dalla nostra, stradario di una mappa immaginaria e possibile.
Ora ci penso e mi piace.