dei 5 milioni di fondi pubblici messi a disposizione del progetto dal dipartimento della Protezione civile, 470 mila euro sono stati destinati alle spese di start-up e di gestione del progetto, per un periodo di almeno 9 anni; 4 milioni e 530 mila euro invece la cifra utilizzata come fondo patrimoniale e progressivamente impiegata a garanzia dell’erogazione dei finanziamenti da parte degli istituti di credito aderenti.
I soldi saranno cioè vincolati per 9 anni come fondo di garanzia per le banche, dopo di che andranno alla regione Abruzzo. Insomma, le generose donazioni degli italiani non sono servite per l'emergenza ma per il dopo emergenza, e non andando direttamente a chi ne ha bisogno ma attraverso le banche, che ovviamente il denaro lo prestano ad interesse e solo a chi è considerato solvibile.Notevoli anche le considerazioni finali del presidente di Etimos, Marco Santori:
“Se qualcuno ha mancato nell’informazione”, dice il presidente Marco Santori, “è stata la Protezione civile che doveva precisare che i soldi erano destinati al post emergenza e non all’aiuto diretto. Noi abbiamo fatto con serietà e il risultato è quello che ci era stato chiesto”.
Ora, siamo nuovamente in emergenza terremoto e, ancora una volta, gli italiani hanno risposto in maniera spettacolare, donando al 18 giugno 17.700.000 euro [vedi Protezione civile]. Nel sito che riporta la cifra c'è scritto anche
La cifra raccolta sarà interamente destinata alle popolazioni colpite.
Ma, in che modo avverrà questa donazione, in quali termini? Chi gestirà la distribuzione delle risorse? Ci sarà un intermediario bancario? Sarà un prestito o una donazione a fondo perduto? Andrà a privati o a enti pubblici?In quanto contributore insieme a milioni di cittadini italiani, garanti o non garanti, mi sento di chiedere massima trasparenza, presenza della stampa alla consegna dei soldi, rapporto su chi riceve i fondi disponibile online: spero di interpretare il pensiero della maggioranza, ma non ho donato gli SMS solidali perchè una banca ne tragga degli utili ma perchè vadano direttamente ai terremotati, adesso e non fra sei mesi, in maniera gratuita e non come prestito. Quei soldi sono dei cittadini italiani, che li hanno donati con generosità ai terremotati della Pianura Padana emiliana, e lì devono andare.