La storia ha inizio con un articolo, con tanto di foto, apparso su Weekly World News nel 1993 in cui si annunciava che l’esercito degli Stati Uniti avrebbe rinvenuto un disco volante precipitato nel 1987 con dentro una bambina aliena, fortunatamente in vita, e 4 alieni morti, tra cui probabilmente i genitori. La piccola aliena, chiamata poi Amy, venne subito trasportata in una base segreta del New Mexico ed affidata alle cure dei medici della base. La piccola è stata adottata dal personale della base e seguita con attenzione. Nel 1993, all’età di 6 anni, Amy parlava 17 lingue, era capace di eseguire calcoli complicatissimi ed il suo Q.I. era 190. In un secondo articolo apparso nel 2000 su Weekly World News si tornava a parlare di Amy. La notizia era strana ed inquietante: gli alieni, la razza da cui proviene Amy, avevano contattato l’esercito per chiederne il rilascio ottenendo un rifiuto netto dalle autorità giustificato come tutela di Amy che nel frattempo si era “umanizzata” ed avrebbe potuto avere contraccolpi fisici e mentali a ritornare nello spazio. La notizia della piccola aliena potrebbe sembrare una bufala, ma Pablo Ayo, giornalista, scrittore e ricercatore, ha esaminato attentamente la foto ed ha escluso qualsiasi tipo di manomissione in quanto all’epoca, dice, non esistevano ancora dei computer in grado di ritoccare le foto, inoltre l’attrezzatura medica presente nell’immagine è coerente con quella che si utilizzava in quel periodo nel reparto di pediatria infantile. Insomma, sembra proprio autentica. Ma allora che fine ha fatto Amy? Perché nessuno ne parla? Adesso dovrebbe avere 28 anni e, probabilmente, collabora con l’esercito americano nei contatti e nei rapporti con gli alieni… Fantascienza? Forse, intanto però tutto lascia presupporre che gli alieni sono qui e che l’esercito americano nasconde più di un segreto. Fonte: www.ecolibero.it
La storia ha inizio con un articolo, con tanto di foto, apparso su Weekly World News nel 1993 in cui si annunciava che l’esercito degli Stati Uniti avrebbe rinvenuto un disco volante precipitato nel 1987 con dentro una bambina aliena, fortunatamente in vita, e 4 alieni morti, tra cui probabilmente i genitori. La piccola aliena, chiamata poi Amy, venne subito trasportata in una base segreta del New Mexico ed affidata alle cure dei medici della base. La piccola è stata adottata dal personale della base e seguita con attenzione. Nel 1993, all’età di 6 anni, Amy parlava 17 lingue, era capace di eseguire calcoli complicatissimi ed il suo Q.I. era 190. In un secondo articolo apparso nel 2000 su Weekly World News si tornava a parlare di Amy. La notizia era strana ed inquietante: gli alieni, la razza da cui proviene Amy, avevano contattato l’esercito per chiederne il rilascio ottenendo un rifiuto netto dalle autorità giustificato come tutela di Amy che nel frattempo si era “umanizzata” ed avrebbe potuto avere contraccolpi fisici e mentali a ritornare nello spazio. La notizia della piccola aliena potrebbe sembrare una bufala, ma Pablo Ayo, giornalista, scrittore e ricercatore, ha esaminato attentamente la foto ed ha escluso qualsiasi tipo di manomissione in quanto all’epoca, dice, non esistevano ancora dei computer in grado di ritoccare le foto, inoltre l’attrezzatura medica presente nell’immagine è coerente con quella che si utilizzava in quel periodo nel reparto di pediatria infantile. Insomma, sembra proprio autentica. Ma allora che fine ha fatto Amy? Perché nessuno ne parla? Adesso dovrebbe avere 28 anni e, probabilmente, collabora con l’esercito americano nei contatti e nei rapporti con gli alieni… Fantascienza? Forse, intanto però tutto lascia presupporre che gli alieni sono qui e che l’esercito americano nasconde più di un segreto. Fonte: www.ecolibero.it
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