«Il Governo italiano deve dimostrare responsabilità anche nei confronti degli Stati membri che hanno già attuato questa normativa comunitaria, e stabilire un sistema di controlli e sanzioni che consenta alle autorità competenti di combattere in Italia le importazioni di legno illegale in maniera efficace» dichiara Esperanza Mora, campaigner Foreste di Greenpeace Italia. Negli ultimi sei mesi, Greenpeace ha segnalato formalmente alcuni di questi casi di importazione di legno illegale proveniente dal Brasile e dalla Repubblica Democratica del Congo. Pur non essendoci ancora in Italia tale decreto legislativo, l’autorità competente in materia, ovvero il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, è obbligata dal Regolamento EUTR a prendere comunque le opportune misure per contrastare questo fenomeno, con ispezioni ed eventuali provvedimenti come la quarantena per prodotti di origine controversa.
«Malgrado l’idea di efficienza che il Governo vuole trasmettere in questo momento, l’Italia rischia di rimanere la maglia nera dell’Europa in tema di regolamentazione delle importazioni di legno, dimostrando poca responsabilità e trasparenza. Il legno illegale che continua ad arrivare nel nostro Paese rende i consumatori italiani complici della distruzione delle foreste. L’Italia non si può permettere ulteriori ritardi» conclude Mora. A maggio, Greenpeace ha denunciato il taglio illegale di legno nell’Amazzonia brasiliana e l’esportazione verso Paesi europei come l’Italia, pubblicando il risultato di due anni di indagini che svelano come in Brasile il sistema di controllo forestale venga aggirato facilmente, causando deforestazione e gravi conflitti sociali.