Questa mattina svegliarsi è stato meno traumatico di altre mattine. Da sotto il piumone - doppio - ho potuto godermi una montagna imbiancata da far invidia a chiunque, e mi sono sentita più fortunata di tanti che non hanno potuto schiodare il culo da casa.
Qui fa freddo, e vabbè, e c'è la neve, e doppio vabbè. Ma manca qualcosa che tutti gli altri anni c'è sempre stata; i pupazzi di neve. E i bambini.
Non so che fine abbiano fatto, ma ricordo che gli anni passati ne ho sempre contati molti.
L'unico che ho avuto la fortuna di vedere quast'anno è stato a Milano, e forse era meglio non vederlo. Il pupazzo più brutto e triste del secolo.
Noi ne facevamo di magnifici. Tzè.
Con sciarpetta, cappello, carota e scopa annessa.
Oggi i Pupazzi sono un po' come i Panda; a rischio d'estinzione.