“Che fine hanno fatto quei 38 milioni di euro che le Politiche sociali avevano nel 2007?” Il comitato Antisfratto continua la propria battaglia civile

Creato il 14 giugno 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Il comitato antisfratto è nato dall’emergenza reale di persone che si trovavano con lo sfratto esecutivo in mano. Il fatto che il Comune di Cremona scarichi le responsabilità su altri, quando ha tutte le possibilità per evitare gli sfratti, è inaccettabile per il comitato che non si propone di fare dell’assistenzialismo né della carità, bensì organizza una battaglia politica volta alla rivendicazione del diritto dell’abitare. È inaccettabile nel 2013 lasciare delle persone per strada senza un tetto.
Nel caso cremonese ci sono delle aggravanti: in città ci sono circa duemila appartamenti lasciati volutamente sfitti, con l’intenzione di far lievitare i costi del mercato immobiliare.
Il Comune non si differenzia dai privati: all’incirca 870/900 appartamenti sono del Comune o dell’Aler, con gestione sempre dell’Aler.
Più della metà di questi alloggi sono perfettamente abitabili. Sono state anche fatte delle riprese. Quella palazzina di via Platina, acquistata dal Comune anni fa, è completamente utilizzabile ma vuota: basta solo ripulire gli appartamenti e verniciare le pareti.
Lì ci sono circa 40 appartamenti già pronti.
E ci sono errori gravissimi di gestione. L’Antisfratto fa notare in particolare che nel 2007 le Politiche sociali del Comune hanno ricevuto dalla Regione 38 milioni di euro.
Nell’ultimo incontro fra comitato e assessore Luigi Amore, l’assessore comunale ha affermato che i soldi sono stati usati per ristrutturare appartamenti a Borgo Loreto e costruirne di nuovi. Il comitato ha ribattuto che a Borgo Loreto non ci sono tanto intonaci che si sgretolano, quanto strutture portanti in crisi.
“Perché i soldi non sono stati investiti in modo intelligente?” È la domanda posta dal comitato.
Ci sono casi di famiglie disastrate, con bambini piccoli, che vanno al Pois, sportello abitativo, e si sentono rispondere che qui ormai non c’è più nulla da fare ed è meglio che se ne tornino al proprio paese. “Gli assistenti sociali di sociale hanno solo il nome”.
Non sono problemi solo di Cremona, bensì di tante città e tanti Comuni, a Cremona la situazione però è “devastante”.
Il comitato antisfratto insiste e dà battaglia, civilmente, mediante una serie di incontri con Aler e Aem, per trovare insieme soluzioni se possibile.

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