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...che fine miseranda, professor Monti...

Creato il 20 ottobre 2013 da Tafanus

Scelta-cinicaLa "Lista Cinica" del Professor Cincinnato, "salito" in politica per salvare la Patria, si rivela per quello che era: un'ammucchiata di politicanti incapaci di leggere un sondaggio. Alcuni aggrappati al "Professore Dalla Grande Immagine" per essere salvati dalla sparizione. SuperMario nelle funzioni di Arca di Noé, e con l'obiettivo non già di salvare la Patria e tornare a coltivare l'orticello, ma più semplicemente di lanciare un'OPA sul PdL mondato dalle presenza più imbarazzanti.

Ricordiamo ancora le leccate di deretano di Pierferdi... "tutto quello che propone il Professore va bene per definizione"... "Previsioni per il voto? un 20% sarebbe un risultato soddisfacente, sotto il 15% sarebbe una delusione".

Le Grandi Ambizioni si sono scontrate con la dura realtà: 10% alle elezioni, e ora Monti al 4% e Casini all'1,5%. Fli sparito. E il Grande Progetto finisce a pesci in faccia, con insulti incrociati da galline stridule. Il tempo, a volte, è galantuomo... Tafanus

Il montismo finisce con Casini, il Pdl gode

Il montismo finisce con Casini, il Pdl gode - Il caos intorno a Berlusconi travolge i centristi, rottura violenta tra Monti e Udc. Ma la riaggregazione popolare rimane lontana  (di Francesco Lo Sardo - Europa)

Scene da grand guignol moderato. Con Pier Ferdinando Casini che dà del «rissoso» e del «ridicolo» a Mario Monti, dopo che l’ex rettore della Bocconi l’aveva accusato di avergli sfilato il partito manovrando insieme a Mario Mauro e di averlo «sfiduciato», «tradendo» chi li aveva portati in parlamento. L’onda del sisma che sconvolge il Pdl del dopo-Berlusconi – col Cavaliere, presto incandidabile e interdetto ma adesso più che mai ben conficcato nel mezzo del centrodestra – è arrivata nella Terra di mezzo di Scelta Civica e l’ha devastata.

Il movimento-lista elettorale assemblato da Mario Monti è in macerie. Ieri, per tutto il giorno, si sono incrociate come fucilate le dichiarazioni dei centristi di Mauro e Casini, che hanno aperto un canale di dialogo con Alfano per un rassemblement in chiave Ppe alle europee tentando di ottenere il viatico e un passo indietro di Berlusconi e quelle dei montezemoliani e dei cattolici aclisti inferociti contro una prospettiva neocentrista ma, ancor più, dal rischio di essere attratti dall’orbita impazzita del Pdl.

Da lì, dal caos che regna nel Pdl di cui Berlusconi condannato e travolto da una gragnuola di altre tegole giudiziarie custodisce le chiavi e la cassaforte, origina l’implosione di Scelta civica. E da fonti pidielline, guarda caso, sono giunti i primi rumors sul pranzo in programma tra Mauro, Berlusconi e Alfano che ha scatenato l’inferno.

La piattaforma politica imbastita da Mario Mauro e Casini venuta a galla, e contro cui Monti s’è dimesso, è fumosa. Per ora si vocifera e si fantastica di liste collegate alle europee. Ma collegamento tra quali liste, tra quali partiti e guidati da quali leader? Mario Monti, sbattendo la porta, ha ribadito: «La nostra linea era il no ad aperture al Pdl prima che fosse stato emendato da alcune personalità e caratteristiche», cioè Berlusconi e i falchi.

Però il Pdl, a tutt’oggi, non è emendato di un bel niente. Perché Berlusconi oscilla tra la voglia di crisi e di elezioni anticipate a marzo, gettando nella mischia sua figlia Marina, sull’onda del voto sulla sua decadenza e la rassegnazione a un lento pensionamento politico.

Per questo, tentando di tirare il Capo da una parte o dall’altra, tra i berluscones da mesi infuria una guerra totale per il controllo del partito, prima che sulle sorti del governo Letta. Vero è, a questo proposito, che nel Pdl si sussurra di rimpasto: nel senso che Alfano potrebbe e forse vorrebbe dimettersi da ministro. Viceversa Alfano non intende mollare la segreteria del Pdl senza la quale sarebbe politicamente nudo e i suoi amici di cordata scoperti, in minoranza e condannati ad una scissione.

E’ su una microscissione degli alfaniani che scommettono Mauro e Casini – che al senato si costituiranno nel nuovo gruppo dei Popolari – o non invece su un più ambizioso disegno di traghettamento del grosso del Pdl con Alfano, convincendo il Cavaliere a farsi agnello, su posizioni moderate?

Mentre nella rissa tra montisti ed ex montisti anche l’ex ministro Corrado Passera annunciava la sua prossima discesa in politica, ieri la posizione espressa da Alfano era ancora una volta più interna che mai alle logiche Pdl: «Insieme al presidente Berlusconi lavoriamo per rafforzare il bipolarismo. Non siamo per formare nessun centrino, ma per costruire un grande centrodestra in Italia e in Europa da opporre alla sinistra e vincere le elezioni». Con Berlusconi: di cui Alfano pensa però di poter riuscire, pian piano, a ridurre i poteri.

La confusione nel Pdl e tra gli ex Sc, tra cui l’ex alleato del Cavaliere Casini, è massima e il punto cruciale rimane sempre lo stesso: Berlusconi. Ancora, dopo anni: tutti pazzi per Silvio. Casini e quelli dell’Udc, gli ex pidiellini di Mauro, i falchi del Pdl, i lealisti, le colombe di Alfano. In fin dei conti tutti appesi alle decisioni che prenderà, quando le prenderà, Silvio Berlusconi.


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