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che-jo: Galoppate veloci, cavalli dai piedi di fuoco, alle...

Da Blanca Persaltrove

che-jo:

Galoppate veloci, cavalli dai piedi di fuoco, alle case del sole. Un cocchiere come Fetonte vi avrebbe già spinti a frustate verso l’Occidente e già avrebbe riportata qui la fosca notte. Stendi le tue dense cortine, notte propizia all’amore, a chiudere le palpebre del giorno fuggitivo; così volerà il mio Romeo tra queste braccia, non visto e non ferato da nessuno. A illuminare i riti amorosi degli amanti, basta la luce della loro bellezza: chè, se l’amore è cieco, la notte è il suo elemento. Scendi, notte cortese, sobria matrona vestita di nero, e insegnami a perdere una partita in vantaggio, dove sono in gioco due intatte verginità. Copri col tuo mantello nero il mio sangue selvaggio, che mi assale la guancia: il mio timido cuore, fatto audace, senta semplice e puro l’atto sincero d’amore. Vieni, o notte; vieni, Romeo; vieni tu, giorno nella notte che sulle ali della notte sarai fiocco di neve fresca sul dorso di un corvo. Vieni, notte gentile, vieni, amorosa notte dalle nere ciglia; portami il mio Romeo; e se un giorno dovrà morire, prendilo e frantumalo in tante stelline; e ne sarà la faccia del cielo così ridente e bella che il creato non avrà più occhi che per la notte e si scorderà di adorare lo splendore del sole. Oh io mi sono comprata un castello d’amore e non ne sono ancora in possesso; e anch’io sono stata comprata, ma non goduta. Ah giorno interminabile, come la notte prima della festa all’impaziente fanciulla, che ha lì i vestiti nuovi e non può ancora indossarli. Oh, ecco la balia…con le notizie per me. Oh chiunque pronunci anche soltanto il nome di Romeo è di una divina eloquenza.

-William Shakespeare-


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