“Che la festa cominci” – Niccolò Ammaniti

Creato il 11 maggio 2015 da Temperamente

Prima di entrare in contatto con Temperamente e il suo fantastico team, non avevo quasi per niente sentito nominare gli audiolibri. Pensavo che fosse una (pessima) idea per risollevare il mercato editoriale da quello che pare oramai un declino inevitabile, con sommo dispiacere di chi trova nella letteratura un rifugio a cui ritornare. Naturalmente mi sbagliavo. Era l’ignoranza che parlava.

Fortunatamente la gentilissima Silvia Neri mi ha aperto un mondo.
Primo titolo che ho acquistato in formato mp3 è stato Che la festa cominci, di Niccolò Ammanniti.

Devo dire che Ammanniti come autore mi è sempre sembrato un animale di difficili definizione e collocazione.
Alcune sue opere mi hanno fatto rimanere a bocca aperta dallo stupore, altre mi hanno annoiato mortalmente. Per cui ogni volta che prendo in mano una sua opera (o, come in questo caso, la metto in play nelle cuffiette del lettore mp3) non so mai cosa aspettarmi.
C’è sicuramente da riconoscergli di non essere un mediocre, uno scrittore che naviga tranquillamente nella zona grigia. Anche “Che la festa cominci” di certo non è un romanzo che lascia indifferenti.

La narrazione si svolge, a capitoli alterni, tra una banda di (scapestrati) satanisti e la carriera dello scrittore Fabrizio Ciba, da molti considerato il più talentuoso letterato italiano, seguendo due filoni che sembrano non doversi toccare mai, per quanto siano lontani l’uno dall’altro.
E invece sarà proprio la festa del titolo del romanzo a far incontrare i due mondi distanti, quelli del satanismo con quello dell’alta letteratura. Una festa maestosa, esagerata, infarcita di vip e starlette.

Il party del millennio, perché così si presenta, verrà ospitato da Sasà Chiatti, un ambiguo palazzinaro arricchito, che da quando non indossa più i pantaloni corti serpeggia tra le zone d’ombra della legge, fin quando riesce ad accappararsi niente meno che Villa Ada, gioiello architettonico e ambientale della capitale.
Libro tragicomico, numerose volte il lettore si ritroverà a non sapere se ridere o piangere; seguendo un’iperbole dopo l’altra, la realtà raccontata lascia spazio ad una verosomiglianza grottesca, a tratti ridicola, che intrattiene il lettore e gli fa chiedere a che punto il coraggio dello scrivente lo porterà.
In un turbinio di crescente violenza e situazioni paradossali, non possiamo far altro che allacciarci le cinture e pregare che tutto vada bene.
Nota che aggiunge valore all’audiolibro che sono andato a descrivere, la voce di Giorgio Tirabassi, attore “romano de Roma” che con la sua cadenza e la sua intonazione ben ci cala nell’atmosfera capitolina e a tratti un po’ burina.

Quindi, se siamo tutti pronti, che la festa cominci.

Niccolò Ammanniti, Che la festa cominci, letto da Giorgio Tirabassi, Emons, 2010, 19.90


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