Che ne sai tu di un chicco di riso

Da Mumi


Tropo facile credere di sapere tutti sul riso, il cereale più coltivato al mondo e sfama la metà della popolazione del globo, sono centinaia le varietà coltivate. È un alimento rinfrescante e disintossicante, la caratteristica delle sue proteine verdi, povere di tossine e prive di glutine, fanno sì che il riso possa essere consumato senza controindicazioni anche da chi soffre di intolleranza al glutine e di alcune malattie renali. Forse non tutti sanno però che l'Italia è tra i principali produttori di riso, non solo delle classiche varietà autoctone da risotto, ma anche di altre tipologie che grazie al Centro Ricerche di Sa.pi.se, azienda italiana di sementi per la coltivazione del riso, completamente dedicato allo studio del riso e allo sviluppo di varietà. I procedimenti sono totalmente naturali e non si fa uso di OGM. La resistenza alle malattie, agli insetti, alle infestanti ed agli stress climatici sono le principali caratteristiche che vengono ricercate nell’attività di selezione per poter continuare a mangiare riso di alta qualità ma ottenuto da piante più produttive e più rispettose dell’ambiente. Al contrario di altre colture come il mais e il grano che sono coltivate su vasta superficie in Italia e che derivano da miglioramento genetico per la maggior parte straniero, per il riso coltivato in Italia ed Europa il miglioramento genetico è principalmente italiano.
Prima di essere selezionata una nuova varietà passano circa dieci anni, ed è proprio tra Novara e Vercelli che ho avuto modo di conoscere da vicino questo mondo affascinante. È importante sapere cosa arriva sulla nostra tavola e soprattutto conoscere chi si impegna per darci un prodotto sano e italiano.


Nella piccole cittadine di Borgovercelli e Casalbeltrame oltre al Cento Sperimentale, con la sua risaia, grazie all'iniziativa promossa da NEXT STOP, percorsi di cultura e di gusto: "i risi dell'imperatore" una bella esperienza diretta con uno dei produttori italiani di riso nero Venere e Artemide: l'Azienda Agricola Falasco e la visita al Museo dell’Attrezzo Agricolo ‘L Civel, dove grazie ad un allestimento interattivo di cinque sale nell’antico fienile e da un allestimento scientifico nello spazio dell’erbaia illustra le attività di inizio secolo del contadino: l’inverno, la primavera, l’estate, le marcite, la festa del raccolto, il giorno del San Martino. L’erbaia, diversamente, mostra l’evoluzione tecnica di alcuni attrezzi come l'aratro e ospita la sezione dei carri. Tutto è allestito nel Cascinale dei Nobili in uno scenario architettonico magnifico.



Sempre affacciato sulla splendida corte il Ristorante Pane amore e Poderia dove assaporare i sapori schietti di questo territorio piemontese, il cui prodotto principe è il riso. Dalla particolare focaccia impastata con farina di riso Venere al risotto con riso varietà Carnise al timo e caprino, senza dimenticare gli splendidi salumi il tipico salam de la duja e il goloso Gorgonzola. 



Durante la bella iniziativa anche la premiazione del contest indetto per l'occasione da RISI SPECIALI  che ha visto al 3º posto Francesca Belli (www.francescadiaries.blogspot.it) al 2º Lucia Arlandini (www.ticucinocosi.com) e per la mia prima volta sul podio...io con la ricettina che trovate qui.

L'Italia è un infinito patrimonio enogastronomico di qualità impariamo a conoscerlo ed a valorizzarlo portandolo sulla nostra tavola.
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