Novantanni fa nasceva a Bologna Pier Paolo Pasolini è bello
e triste ricordarlo oggi che un altro grande poeta bolognese ci ha
lasciati ,Lucio Dalla,diversi ma indimenticabili entrambi.
Mi piace ricordare Pasolini,rubando un brano, da quella
che un critico nel 1955 definì "opera sorgiva,libro terroso e dorato":Ragazzi di vita".
"Lassateme,lassateme, a moretti,
che nun je fo' niente.
Che me metto co li ragazzini,io?"
(...)Il Riccetto,turbato,mise gli occhi su una fetta di gruviera,dalla pasta un po ingiallita, e così odorosa che toglieva il fiato.Ci s'accostò ,facendo moina, e aspettando che il padrone fosse assorbito dalla discussione con una cliente,grassa come un vescovo,che stava da un bel pezzetto lì a esaminare con aria velenosa il formaggio e con una mossa fulminea zac si beccò il pezzo di gruviera e se lo schiaffò in saccoccia.Il padrone lo sgamò,Piantò il coltello in una forma,fece: "Un minuto, a signò," uscì fuori dal banco,acchiappò pel colletto della camica il Riccetto, che se la squagliava facendo il tonto, e con aria paragula,sentendosi in pieno diritto di farlo, gli ammollò due sganassoni che lo voltò dall'altra parte (...)
da Ragazzi di Vita di Pier Paolo Pasolini dall'edizione Garzanti del 1975