Magazine Diario personale

Che palle, la neve.

Da Mapo

Che palle, la neve.Che palle, la neve: la annunciano una settimana prima, su tutti i TG, come se si trattasse della visita di un capo di stato internazionale. Neanche più la sorpresa.Che palle, la neve: la mattina che arriva ti tocca mettere la sveglia mezz’ora prima. Non si sa mai.Che palle, la neve: esci di casa con gli occhi cisposi per andare al lavoro e oltre al sonno ti devi scrollare anche lei dalle spalle, dove si adagia, lenta ma inesorabile.Che palle, la neve: si accumula sui marciapiedi, testarda nel cercare spazio tra un granello di sale e l’altro.Che palle, la neve: saltano gli appuntamenti, la gente arriva in ritardo, le cose si fanno in fretta e male.Che palle, la neve: quando esci dall’ospedale la trovi che copre tutto il parabrezza, e se non ti sei ricordato di alzare i tergicristalli rischi persino di romperli.Che palle, la neve: entra nelle scarpe bagnandoti tutti i calzini.Che palle, la neve: va bene in montagna, non in città.Che palle, la neve: di notte c’è il rischio che ghiacci, e la mattina dopo c’è il rischio di scivolare sulle scale della Metropolitana.Che palle, la neve: dopo qualche giorno, quando è passata la tormenta, si raccoglie a cumuli ai bordi delle strade, ingrigita dallo smog.Che palle, la neve.Anzi,Che palle, di neve.

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