CHE PALLE QUESTA “QUADRA” LEGAIOLA
Questo manifesto legaiolo invita gli studenti padani ad uscire dal gregge, a non obbedire e quindi ad aggregarsi alla Lega.
Tutto il contrario di quello che accade in quel partito dove l’obbedienza è all’ordine del giorno.
L’ennesimo ultimo caso: sabato sera (16 luglio) a Venezia, Bossi, stralunato sigaraio e capo storico basito della Lega, ha fatto un dietrofront spettacolare. Ha detto che voterà “NO”, all’autorizzazione a procedere contro Papa, un ladro onorevole del Pdl, dopo aver detto mille volte ai padani: questo Papa deve andare in galera.
La parola d’ordine bossiana è: “Obbedire a Berlusconi, costi quel che costi, anche la faccia”. Ma, la domenica porta consiglio, e molti legaioli sono entrati nel panico, per cui, lunedì ecco l’altra giravolta, forse è meglio la galera! Ma non è detto che sia l’ultima parola.
Nulla di nuovo quindi sotto il cielo padano, nulla di nuovo nella confusione mentale dei legaioli, sempre in bilico fra essere padani al Nord e romani a Roma.
I rospi ingoiati dalla Lega sono tanti e consistenti, si chiamano: Verdini, Cosentino, Brancher, Caliendo, Scajola, Cuffaro e presto, forse, anche il ministro dell’Agricoltura Saverio Romano. Molti dei quali in odore di mafia, quella mafia che Maroni dice di combattere così intensamente. Altro controsenso.
L’abbiamo capito il giochetto bossiano, solo che adesso comincia a stufare, lui, la sua ghenga e la sua “quadra”.
Una scommessa: alla fine la Lega non se la sentirà di andare contro Berlusconi, e voterà secondo ordine del papi, sempre no all’autorizzazione a procedere contro gli onorevoli. Se si aprisse una breccia, apriti cielo! Si potrebbe scatenare una slavina pericolosa!