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Che palle sono in guerra

Creato il 02 luglio 2014 da Sopravvivereinindia @svivereinindia

Le guerre fra vicini non mi piacciono, anzi, non mi piacciono le guerre in generale. A parte i soliti motivi, a me non piace la guerra perché implica una buona dose di fatica, buona volontà e costanza. Io non ho nessuna di queste doti. Mi stanco subito, cambio idea spesso, dimentico i buoni propositi e non voglio lottare, preferisco bere… ognuno ha i suoi vizi. Amen.

Tutto questo per dire che la guerra di cui vi andrò a parlare non l’ho scatenata io, non l’ho alimentata io, e non l’ho neanche incoraggiata, io per un bel pezzo me ne sono stata tranquilla aspettando che finisse da sola, che si sgonfiasse velocemente come si era gonfiata. Né io né PCLPLDCDNT pensavamo sarebbe durata così a lungo.

Come ho detto all’inizio io odio le guerre fra vicini, fortunatamente a F.C i miei vicini sono gentili, ci danno frutta e verdura, ci chiedono se possono tagliare l’erba o se non è il momento giusto, ci riportano il gatto o le galline quando scappano, robe da campagna insomma. Sfortunatamente, invece, a Pune C. non è così. A Pune C., nella mia Society, si è formato un gruppetto di 10 indiane ricche che mi odia, mi fanno la guerra e io non capisco perché!

La mia tattica quando vado in un posto nuovo è semplice quanto efferata… io faccio la gentile! Sorrido a tutti, dico sempre please e thank u, sorrisoni, non ti preoccupare, no non mi disturbi e tanti saluti. La gentilezza distrae gli altri, li convince a lasciarmi in pace e sono obbligati ad essere gentili con me, se va male mi evitano, ma in ogni caso mi lasciano in pace.

Arrivata a Pune C. adottai la stessa tecnica, ci cascarono in pochi, le 10 donne mi odiarono ancora di più.

Queste dieci donne sono ricche (le chiamerò 10dr), indiane e vivono nella mia Society, quando mi vedono smettono di parlare e mi guardano schifate, non sopportano Giuliano il cane e guardano schifate anche lui, ma lo guardano per poco perché lo temono. Giuliano le ama e questo crea gravi incomprensioni. Le 10dr quando mi vedono passeggiare si chiamano e mi indicano, poi sghignazzano e urlano frasi in Hindi, hanno un sacco di figli ma hanno un sacco di tempo libero perché hanno minimo due donne di servizio. Le baby-sitter dei loro figli mi salutano sempre, credo sia un atto di sovversione verso le loro padrone. Le 10dr quando si smembrano e vanno ognuna in casa loro non mancano mai di mandarmi messaggi tramite altre donne o tramite la security. Una di loro una volta ha visto i suoi figli parlare con me e per un mese i suoi figli non mi son più venuti vicino, facevano finta di non vedermi e quando Giuliano li vedeva e piangeva loro se ne andavano. Ci rimasi male, poi PCLPLDCDNT mi ricordò che gli affari indiani non sono affari nostri, ed esattamente un mese dopo i bambini ricominciarono a parlarmi, prima per poco poi un po’ di più.

Le 10dr mi guardano dal terrazzo e, neanche tanto velatamente, mi fanno capire che sono un brutto esempio. Io non ho mai detto una parolaccia in inglese, i loro figli quando sono in piscina si scambiano informazioni sul sesso, leggono le cose da internet ma non lo fanno sapere alle loro mamma, e io credo che, le loro mamme credano che io sia Satana. Le mie amiche indiane dicono che le 10dr hanno paura che i loro mariti inizino a guardare me, io non so neanche che faccia abbiano i loro mariti, non m’interessa e non lo voglio sapere.

Una volta una delle 10dr si è messa ad urlare quando ha visto Giuliano perché aveva paura, Giuliano pesava 6 kg lei ne pesava 150, io iniziai a pensare a Giuliano spiaccicato dal peso dell’energumena e me lo sono tenuto in braccio, bello stretto, finché lei non è andata via. Nessuna delle 10dr mi ha mai chiesto come stavo, quando i loro figli gli hanno riferito di avermi visto in guardiola con la mano piena di sangue, nessuna di loro mi ha mai salutato o ha mai provato a non guardarmi con la faccia schifata. Nessuna di loro ha mai smesso di lottare per questa guerra, loro mettono fatica, impegno e costanza, per non parlare del tempo. Io a giorni me ne frego e a giorni cerco di stipulare un trattato di pace. Più volte gli ho fatto capire che la battaglia l’hanno già vinta da tempo, infatti, noi stiamo cercando una nuova casa.

Loro non lo sanno, ma sono certa che quando me ne andrò saranno un po’ tristi perché non avranno più nessuno da odiare e non avranno più nessuna battaglia da combattere.

 


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