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Che peste ci colga

Creato il 03 maggio 2014 da Silvanascricci @silvanascricci

Una volta se mi fosse venuto in mente la frase “il contagio delle idee” avrei pensato a Dawkins, all’ Explaining Culture, all’applicazione delle teorie biologiche dell’endemia e pandemia alla cultura.

Da oggi in poi mi verrà in mente la Zanicchi, che, come voi ben capirete, è un punto di riferimento leggermente più basso, ma molto più pericoloso.

Tutto questo perché l’Iva nazionale (e in questa nazione Iva non è mai di buon auspicio), ha detto: “ricordate queste parole, l’ebola sta arrivando e sta arrivando per colpa dei clandestini” e, sempre per colpa dei clandestini e sempre secondo la Zanicchi, stanno tornando malattie che avevamo debellato come ad esempio il colera e che dobbiamo avere un sistema sanitario importante.

In queste frasi ci sono una verità, una verità deformata, una verità negata ed una solenne stronzata.

Come potete capire la cazzata fotonica è quella dell’ebola che, pur essendo un virus letale e con un tasso di mortalità elevatissimo, ha una pericolosità pandemica estremamente bassa per alcune evidenti ragioni.

La prima sta proprio nella sua altissima virulenza e mortalità, la seconda in un tempo di incubazione piuttosto basso che va dai 2 ai 21 giorni con una media di 5-10 giorni, la terza che non è a trasmissione aerea bensì per contatto diretto con fluidi corporei.

Tutte queste ragioni, messe insieme, rendono estremamente improbabile, per non dire impossibile, che immigrati clandestini possano importare il virus.

I clandestini impiegano settimane, se non anche mesi a giungere sulle nostre coste; morirebbero, tutti, prima; nel deserto libico o sui barconi, scafisti compresi.

La verità deformata riguarda il colera; questa è una malattia antica, conosciuta da tempo anche nei nostri territori e ben prima dell’arrivo di migranti.

Il batterio si trasmette per via oro-fecale, tramite l’ingestione di acqua o cibi contaminati da esso; inoltre il colera è un problema di prevenzione, il cui cardine risiede nella potabilizzazione delle acque e nel miglioramento dei servizi igienici e sanitari presso le zone di endemia ed epidemia.

E con questo ben poco hanno a che fare migranti siano clandestini o meno.

Più complessa e con fondo di verità incontestabile è che i migranti clandestini portano con sè o sviluppano malattie contagiose che in europa erano sempre meno presenti, come la tubercolosi (peraltro non citata dalla Zanicchi, forse per un minore impatto mediatico).

La verità negata riguarda l’importanza di avere un servizio sanitario nazionale importante ed attrezzato, cosa sui cui non posso che, ampiamente, concordare.

Vorrei però, mi fosse mai concesso, far notare alla nostra cantante eurodeputata assenteista che proprio lei faceva parte di una coalizione che aveva proposto che i medici denunciassero le persone malate che si presentavano nei pronto soccorso degli ospedali; che la medesima coalizione voleva un servizio sanitario ridotto all’osso per favorire la sanità privatistica.

L’intelligente proposta, per fortuna immediatamente contestata e mai applicata dagli operatori sanitari, avrebbe avuto lo stupefacente (ma non difficile da immaginare) effetto collaterale, e non secondario, di allontanare i clandestini dalle strutture sanitarie di diagnosi e cura di un SSN  ridotto ai minimi termini espandendo e diffondendo proprio quelle malattie che sono tornate nei nostri paesi.

In questo paese ci sono evidenti casi di infezione e diffusione di virus ben più pericolosi di Ebola, colera e tubercolosi, quelli dell’ignoranza e della malafede.



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