Il giorno dopo la morte di Chavez, scrissi un post che diceva che il Venezuela non è, eufemisticamente, il paese del Bengodi. Fui attaccato da compagnie e frequentazioni ascrivibili a quel certo tipo di sinistra di cui parlavo proprio nel post. Quella sinistra che sogna ancora una qualche applicazione del socialismo: in modo confuso è vero, ma sogna.
Premesso che ho fatto mio come mantra vitale, quel che disse Lord Henry a Basil: "solo chi è intellettualmente perduto, discute", vorrei far notare un dettaglio sul quale ho riflettuto ieri e che poi m'è sfuggito.
Maduro, il delfino di Chavez, ha vinto le elezioni tra le proteste, seguite da manifestazione in piazza e scontri. Ha ottenuto appena il 50,7% dei voti, contro il 49.1% dello sfidante Capriles. Affluenza in calo, intorno al 70% [dato da confermare], frontiere bloccate, impediti i voti dall'estero, denuncia di brogli e via dicendo.
Questo per dire, che se Chavez fosse stato un leader così tanto ben voluto, magari i numeri sarebbero stati diversi, visto che Maduro è l'erede designato (da Chavez stesso) del chavismo.
Ma vabbé!