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Che reato e’ la concussione

Creato il 15 febbraio 2011 da Speradisole

La concussione  (che significa indurre, costringere) è il più grave reato contro la pubblica amministrazione. Può essere commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio.

Chi commette il reato è una persona “pubblica” che costringe un altro (privato o pubblico che sia) a compiere una determinata azione, non legale, abusando della propria posizione di comando.

Il concussore, colui che  “dà un ordine” e’ sempre un pubblico ufficiale che, in forza della sua carica pubblica,  può costringere una persona a fare una determinata cosa, lasciandolo tuttavia libero di aderire o meno al male minacciato; oppure può indurre la vittima mediante sopraffazione comportamentale o violenze psichiche allusive (uso di metafore, silenzi,) a fare una determinata azione e con il suo comportamento può influire sul processo motivazionale della persona e convincerlo che quello che dovrà fare è la sola cosa giusta da fare in quel contesto.

Questa seconda ipotesi: l’induzione, sembra la più attinente alla questione (Berlusconi-Ruby), perché appare evidente che l’ufficiale o il poliziotto di turno di fronte alle varie telefonate (ne risultano più di una) del Presidente del Consiglio in considerazione dell’alta carica che ricopre, ha influito sul processo motivazionale dell’ufficiale o del poliziotto che da deciso di consegnare la ragazza minorenne alla Minetti e a disobbedire agli ordini del magistrato suo superiore.

L’induzione è derivata anche da fatto che la persona minorenne era stata presentata dal Presidente del Consiglio come nipote di Mubarak, personaggio politico importante ed è del tutto evidente lo stato di soggezione dell’ufficiale o del poliziotto di turno.

E’ un reato che rientra tra i rapporti di cooperazione con la vittima.

In questo caso chi è la vittima?

Non è la Ruby, che è solo l’oggetto della questione, ma è quell’ufficiale pubblico che invece di dare retta al magistrato che gli imponeva di cercare una comunità in cui mettere la Ruby ed in caso negativo di trattenerla fino al mattino successivo, ha ubbidito  e dato retta al Presidente del Consiglio, il quale nella sua funzione pubblica  ha indotto l’ufficiale o il poliziotto di turno in questura a consegnare la minorenne in mano alla Minetti e a disobbedire agli ordini del magistrato.

I difensori del Presidente del Consiglio sostengono che in questo caso, c’è il concussore, ma per esserci un reato vero ci vuole anche il concusso. Insomma perché il reato sia reato occorre essere in due. Più o meno come nel caso Mills quando si sosteneva che c’era il corrotto ma non il corruttore.

Sostanzialmente è come dire “c’è stato un attentato”, ma non c’è l’attentatore. La bomba se n’è andata in giro da sola e al momento giusto è scoppiata. Fatalità. 

[ NOTA - Le imprecisioni che si possono evidenziare in quanto detto sopra, sono dovute al semplice fatto che, anziché trascrivere le parole complicate dei codici, si è preferito un linguaggio semplice che, per forza di cose risulterà impreciso. Ma la sostanza resta. L’importante è comprendere].



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