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Che roba e’ la cedolare secca?

Creato il 11 agosto 2010 da Speradisole

 

Per me, un’incognita, non ho case da affittare, e quindi me ne posso fregare di sapere che cos’è questa benedetta “cedolare secca” di cui ho sentito, vagamente parlare. Pare sia una pensata nata in quella testa di genio che è Tremonti.

Per fortuna non è una nuova pandemia (come il nome faceva dubitare) e  non importa fare enormi spese inutili per comprare tanti vaccini inutili.

Però, a ben guardare,  pare una porcata.

Chi affitta un locale o un’abitazione potrà pagare solo il 20% di tasse sul contratto di locazione. Conseguenza: chi ha un reddito alto, come i grandi e medi proprietari di immobili, che fino ad oggi pagavano sull’affitto le tasse della “loro” aliquota Irpef , pagando solo il 20% ci guadagneranno un sacco, per il semplice fatto che la “loro” aliquota Irpef (ammesso che paghino le tasse) è di gran lunga superiore al 20%  della cedolare secca. Si tratta di coloro che vivono di rendita finanziaria o immobiliare, o di  altre entrate.

In buona sostanza, un ennesimo provvedimento per i ricchi, già ricchi per conto loro.

Le entrate di questa cedolare secca andranno ai comuni, ormai dissanguati dai tagli di Tremonti.

Una volta c’era l’equo canone. L’inquilino aveva i suoi diritti e li difendeva, i proprietari erano fortemente sollecitati, se non costretti, ad affittare in chiaro.

La legge che aveva difeso a lungo i più deboli,  è stata cancellata dalla destra. Gli affitti si sono rapidamente liberati dal limite dell’equità e dal controllo del fisco. Tutti sanno, per esempio che gli studenti fuori sede sono costretti a pagare anche 400-800 euro al mese per l’affitto di una camera.

Tremonti, costretto a fare cassa dalla crisi finanziaria, avrebbe potuto ripristinare l’equo canone e riattivare i controlli fiscali, invece ha preferito inventarsi una tassa  fissa del 20% sui contratti in chiaro.

Sarà un caso, ma, con questo governo, ai ricchi va sempre qualcosa in tasca. 

 


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