Io non sono una persona felice.
E sento molto silenzio.
Indi per cui poscia, la felicità non deve essere silenziosa...
Farà un rumore tutto suo, io non so quale.
Cioè si, volendo ricordare momenti in cui pensavo di essere felice non è che sentissi violini.
Ma tutto era armonico. Completo, perfetto, non avevo bisogno d'altro, nessuno dei miei pensieri rifuggiva la situazione contingente. Volevo solo essere dov'ero con tutte le mie forze. Lo volevo talmente da essere infinitamente naturale. Fisiologico. Insito in ogni mia fibra.
Stamane mi sono svegliata con la mitica Radio24 in sottofondo e Alessandro Milan citava un blog di un tizio (mi spiace, dovevo ancora bere i miei 3 litri standard di caffè nero e non ho assimilato il nome), blog che in italiano suona più o meno così: Mille attimi fuggenti di felicità.
In pratica l'autore, dopo un divorzio difficile etc ha deciso di aprire un blog per parlare delle piccole gioie quotidiane: un sorriso a uno sconosciuto, la gentilezza di un estraneo, un piccolo traguardo raggiunto (3 vasce in piscina, 1 libro letto, una pennica pomeridiana). Il blog è famosissimo, uno dei più letti al mondo.
E la mia domanda è: MA IO QUANTO SONO STRONZA???!!!
Le mie giornate possono annoverare molte di queste piccole perle.
Ma io francamente non me ne faccio nulla.
Sono abituata a sfidare me stessa da quando sono nata, nessuno ha mai pensato potessi dare meno di quello che davo.
Anzi, ancora davo poco, perché stranamente da me ci si aspetta sempre di più.
Il minimo sindacale mi è negato d'ufficio.
Un bel tramonto? Ok, grazie, bello. Finita li.
Un cucciolo tenerissimo? Mi si commuove tutto il cuore, che mi consuma Kleenex a manetta, ma finita li.
Un successo lavorativo? Scarica di adrenalina. Ma è finita li. C'è già un altro traguardo da attendere.
Un parola gentile? E meno male, visto che io sono gentile ed educata con tutti. Dovrebbe essere la norma; è vero che mi stupisco della correttezza e della gentilezza delle persone, perché è merce sempre più rara, ma non riesco a farne motivo di gioia o di fiducia nel domani.
Che cos'è la felicità?
Sono troppo pretenziosa nel mio essere reietta e sfigata?
Dovrei compiacermi di piccoli, minuscoli gesti fine a se stessi, che l'universo random mi fa giungere?
Io sono felice, senza domande, quando mi sento PREPOTENTEMENTE VIVA.
Per il resto posso provare a essere mediamente serena e rilassata. Che con la felicità non c'entra una pippa.
Mi tormento e torturo perché non mi accontento? Dovrei ricostruire tutto da questi piccoli mattoncini?
A voi basta il sorriso di uno sconosciuto per dare un perché alla vostra giornata?
Che rumore fa la vostra felicità?
Magazine Salute e Benessere
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