Che tristezza i rivoluzionari da social
Con l'esperienza del governo Monti e della sua ministra Fornero, sostenuti dal Pd e dall'allora Pdl, i cittadini avevano capito come stanno le cose, ma se ne sono dimenticati. Si sono dimenticati che quel governo era stato messo lì, a fare quelle cose da "tutti quelli che contano", dalla Merkel e Napolitano a un Bersani che non si voleva sporcare le mani in prima persona con la macelleria sociale, ma l'ha sostenuta, a un debole Berlusconi.
Mi ricordo, ai tempi, nei social c'era pieno di "rivoluzionari" che avevano lasciato il Pdl e gliene dicevano contro, avevano lasciato il Pd e gliene dicevano contro... e tutti a dire "Mai più, mai più con quelli che si sono sporcati le mani..". E giù proclami, e giù buoni propositi...
Tutta fuffa!
Nel giro di pochi mesi il 90% di questi è rientrato nei ranghi di provenienza e adesso sostiene come se niente fosse il Pd di un certo Renzi rafforzato da frange del centro destra, o nei partiti dell'ex Pdl, a dispetto delle mafie e degli intrallazzi che vengono scoperti quotidianamente a danno dei lavoratori. Poco è cambiato, a parte quella breve parentesi nella quale tutti si sentivano rivoluzionari. Solo un Movimento, Il Movimento 5 Stelle, continua imperterrito a non credere più ai buffoni (per la maggior parte) della partitocrazia, e nei sondaggi avanza tra mille difficoltà esterne ed interne (per carità, ce ne sono anche dentro, diciamocelo) al movimento, oscillando tra il più 1% e il meno 1%. Troppo poco.
Ci vorrebbe un bel colpo di reni della dignità dei cittadini, tutti. Ma evidentemente per molti cittadini la normalità non è l'onestà e il benessere dei lavoratori, e non quello delle caste, ma la fazione. Molti cittadini si sono adeguati all'andazzo generale. Ma adeguarsi all'andazzo generale significa lasciarsi portare dalla corrente, andare alla deriva, lasciarsi sbattere sugli scogli, come polipi appena pescati da qualche tipo da spiaggia, o rivoluzionario da spiaggia.
Gaetano Rizza
autore del romanzo Nato negli anni Cinquanta
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