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Cheers! The World's End (2013)

Creato il 30 ottobre 2013 da Silente
Cheers! The World's End (2013)
UK, 109 minuti Regia: Edgar Wright Sceneggiatura: Edgar Wright, Simon Pegg
Cosa sempre più rara ma così confortevole da alleviare dolori, amarezze e delusioni assortite, la fiducia, quella vera e colma di rispetto, la si può dare oggi giorno solo a pochi nomi - inutile elencarli tutti, tra un Ti West, un Christopher Smith e un Lucky McKee qualche barlume di speranza ancora c'è in una concezione cinematografica di genere sempre più pallida, ed è quindi assai piacevole poter fidarsi, senza problemi e senza pressioni, di un Edgar Wright e di un Simon Pegg nonostante le loro ultime trasferte americane (l'inspiegabilmente misogino Scott Pilgrim per l'uno e il moscissimo Paul per l'altro) si siano rivelati progetti terribili e inconsistenti: l'accoppiata funziona e ha dato così tanto, pur nel suo piccolo, a certo cinema da intrattenimento, una capacità smisurata di creare comicità fresca e citazionista senza per forza parodizzare, da non avere dubbi circa un loro ritorno in terra d'Albione per una chiusura della simbolica trilogia iniziata con l'immortale Shaun of the Dead e proseguita con lo scoppiettante Hot Fuzz.
E infatti The World's End non è soltanto ottima intrusione sci-fi per scimmiottare nuovamente luoghi comuni, spunti tematici e tipici meccanismi narrativi, ma va ben oltre grazie a una potenza complessiva in grado di spremere la sua forza sarcastica verso un intreccio classico ma estremamente efficace, una storia semplice semplice di replicanti e ultracorpi ma gestita con un gusto sensibile, attento, insolito, tanto da rimanere anche inizialmente spaesati per lo strambo ribaltamento caratteriale del personaggio-tipo di Simon Pegg - il suo Gary King è infatti molto lontano dal loser medio che solitamente sa interpretare e reinterpretare, abbiamo un personaggio strafottente e simpaticamente cattivo nella sua solitudine, un weirdo iperattivo, poco amato e poco amabile, che da solo quasi trascina il film introducendolo in un vortice comico sì già rodato e collaudato alla perfezione (d'altronde Simon Pegg e Nick Frost lavorano insieme da una vita, Paddy Considine impersonava lo sbirro demente in Hot Fuzz), ma capace di darsi nuovo smalto, di rendersi più tagliente e diverso da quanto proposto in passato.
Al di là del suo consueto tocco british immancabile e impagabile (l'incontro tra gli amici ormai cresciuti, i primi pub dove far tappa), i continui, lunghissimi, incessanti giochi di parole bersagliano il film come mitragliate da una parte, mentre dall'altra le numerose scene di mazzate tra umani e alieni danno vita a un terremotante beat'em up dove l'equilibrio tra furia, disperazione e paura viene ottimamente ritmato, dipinto e ironizzato con una velocità registica e un prezioso montaggio (da sempre trademark di Wright, sin dai tempi di Spaced!) che portano i cazzotti a bucare lo schermo. Il resto è ovviamente una godibilissima avventura che ispira simpatica tenerezza, la crescita simbolica di questi ragazzi trasformatisi in adulti mestruati e noiosi viene ben resa dal gesto disperato con cui lo sciocco e ingenuo peterpanesimo di Gary King si allaccia a sogni di giovinezza dei quali non ha mai accettato la perdita - niente in fondo che non si sia già visto, ma le qualità narrative dell'accoppiata Wright/Pegg, prima ancora di quelle registiche/interpretative, sanno dare con naturalezza e imparziale sincerità quel quid dolceamaro che spesso solo la vita vissuta sa davvero raccontare.

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