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Chef on the Road a Rendola: tutti i colori del cibo

Da Stefaniapianigiani @enogastrogarden
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Il bello di una tappa di “Chef on he Road“, è che non sai mai cosa ti aspetta, chi ci puoi trovare, quali saranno i piatti presentati! L’unica cosa certa è sempre il ristorante,  scelto da Luca Borghini e altri membri del “team itinerante”. Questa volta è toccato all’Osteria di Rendola, nel Valdarno, tra Montevarchi e Mercatale.

Rendola, un posto davvero unico, rustico, ma al tempo stesso pieno di calore, che ora con i colori dell’autunno è ancora più affascinante: in cucina c’è una brigata davvero brava ed ospitale composta da Simone Baldi, Leonardo Nocentini, Giuseppe Caruana, Giuseppe Lo Presti, la mitica Francesca Fiore ai dolci,  e Corrado Marchionni. La sala, è la sorvegliata speciale di Mirko Cutini, mentre a Rosario Caruana , il compito di organizzare tutto il “Mondo di Rendola”, che non è solo cibo, ma anche vino e ospitalità.

Tre grandi “Personal Chef” come Luca Borghini, Paola Fiorentino e Antonio Scaccio, hanno dato prova della loro abilità in cucina, collaborando  e creando piatti davvero intriganti: i pomodori di pachino ripieni di olive di Gaeta, capperi di Pantelleria e “panura”, ovvero il Mediteraaneo in un boccone. La charlotte con millefoglie vegetale, la lasagnetta di melanzane e bufala con salsa al pomodoro, e il bis di cioccolato con crumble croccante.

Mi piace vedere i ragazzi dell’alberghiero di Caprese Michelangelo, Margherita Fontani,Riccaldo Gualdani e Michele Sisti, che compongono finger food, rivestono stampi, sfornano piccole quiche di spinaci e melanzane. Mi piace vedere giovani in cucina che ci mettono passione. Arianna, va all’alberghiero anche lei, arriva dalla Campania, come Paola Fiorentino, è attenta, curiosa e desiderosa di imparare tutte le mosse degli chef più “grandi”.

Vedo tegami e casseruole al fuoco, vedo, con il mestolo in mano Beatrice Volta, da Bologna, e chi meglio di lei può dar vita a un ragù alla boognese? C’è complicità in questa brigata “inventata per un giorno”, c’è armonia tra persone che non si sono mai viste e non hanno mai lavorato insieme, ed è questo il bello della manifestazione.

 Il pollo alla “zingara” prende pian piano forma, le cotolette di agnello si vestono di salvia, timo e pangrattato, mentre il profumo del pane invade la cucina, è Vincenzo Petrizzelli, che ogni volta compie il miracolo della lievitazione.

Ma oggi è anche il giorno dedicato alla carne: Alberto Rossi, presidente dei macellai della provincia di Arezzo, e suo figlio Marco, spiegano come si lavora una chianinia, come si tagliano i vari pezzi di carne, e qui i coltelli di Andrea Pannoli entrano in azione, perforando la carne, che poi andrà ad essere usata pe le “tartare”. Fantasie di “tartare”  battute al coltello, prendono forma dalle mani di Luca Borghini, e tra tutte la più interessante è senza dubbio quella con il tartufo, portato personalmente dalle Marche da Simone “Tartufi” Giovannozzi. Carne cruda di qualità e tartufo, cosa vuolere di più? Del cioccolato bianco! E’ perfetto per completare l’opera, credetemi!

Intanto nuovi profumi invadono la cucina, quì non ci si può distrarre un attimo, che un capolavoro prende forma di continuo: delicate le nocesse di baccalà inventate da Giuseppe Righeschi, poi c’è Corrado, che riesce nell’impresa di abbinare il pesto di cavolo nero al risotto con la zucca gialla per non parlare dello gnocco….Uno gnocco di ricotta e farina di castagne con cipolla sufata al “Chianti”! Un piatto “insolito” che sta bene sia come dolce o salato, basta saperlo interpretare a proprio gusto…

Vino, già il vino e come potrebbe mancare? Quando l’ospite d’onore della serata è un SYRAH? Stefano Amerighi di Cortona e i suoi Syrah 2006 e 2008: intensi, freschi e ricchi di profumi.

L’altra volta era successo questo….

http://lafinestradistefania.simplicissimus.it/2011/03/30/chef-on-the-road-lamicizia-si-coltiva-in-cucina/

E la prossima dovre andranno i nostri “Chef on the Road”? Rossella Paggini, preparati a nuove avventure…


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