Magazine Viaggi

Cherasco, dai baci alle lumache

Creato il 05 agosto 2013 da Sarahscaparone @SarahScaparone
baci_cherasco

Foto tratta dal sito prodottitipici.provincia.cuneo.it

Impossibile resistere a queste dolci bontà che si chiamano baci e che a Cherasco rappresentano una vera e propria istituzione. Creati nel 1881 da Marco Barbero, fondatore dell’omonima pasticceria entrata a far parte dei Locali Storici d’Italia, sono piccole delizie dalla forma irregolare a base di cioccolato fondente 60% e nocciole Piemonte tostate. Curiosa la loro origine: i baci di Cherasco nascono casualmente pensando di riutilizzare i frammenti di nocciola rimasti sul tagliere dopo la realizzazione del torrone, altro prodotto simbolo di questa regione.

Tutt’altra storia hanno invece le lumache che a Cherasco rivestono un’importanza tale da far considerare questa città come capitale italiana dell’Elicicoltura. Questo si deve a tre fattori: in primis la città è la sede dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura cui fanno riferimento oltre 7000 aziende italiane e 2000 estere; poi perché a Cherasco da oltre trent’anni si lavora nella ricerca e nella promozione del settore produttivo del mollusco; infine perché la città è nel tempo divenuta un importante fulcro di cultura e divulgazione della lumaca da terra.

Cherasco, dai baci alle lumache
Cherasco, dai baci alle lumache

E infine ecco due curiosità legate al mollusco: per cucinare le lumache bisogna ricordarsi che i mesi giusti sono quelli del tardo autunno e dell’inverno (mesi con la r), mentre occorre evitare la primavera e l’estate; la sagra elicica piemontese per eccellenza è la Fiera Fredda di Borgo San Dalmazzo che si svolge ininterrottamente dal 1569 intorno al 5 dicembre.

Va inoltre ricordato che Cherasco è anche la “Città delle paci” perché qui, su uno sperone situato tra la Langa e le Alpi, ne furono firmate ben sette: cinque tra i comuni del ‘300, quella del 1631 che pose fine alla guerra europea di “Casale” e l’armistizio imposto da Bonaparte al Regno di Sardegna nel 1796. E durante il suo soggiorno cheraschese, Napoleone trovò il tempo di far impiantare una doppia fila di platani lungo il viale che ancora oggi conduce in città e accogliendo le migliaia di visitatori che ogni anno la scelgono come itinerario di viaggio. Diventata negli ultimi anni una delle capitali italiane del collezionismo di tutti i generi Cherasco è rinomata per i tre grandi mercati di antiquariato che animano il centro storico cittadino con oltre 600 banchi dedicati ai più svariati generi: dal mobile d’epoca alla stampa d’autore, dai pizzi preziosi alle cartoline rare. Ma in questa città fondata nel 1243 e caratterizzata da una pianta a scacchiera con vie perpendicolari racchiuse da un bastione a stella, si svolgono cinque edizioni di mercati specializzati, con esposizioni che spaziano della carta alla ceramica e vetro, dagli orologi al giocattolo antico, dal vintage alla musica di ogni tempo, dall’artigianato artistico all’alimentazione di qualità. Gli appassionati di arte potranno infine godere di un grande museo a cielo aperto situato in centro città e caratterizzato da quattro torri campanarie romaniche, cinque campanili barocchi, due archi trionfali, sette chiese e decine di palazzi storici.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :